Protestanti e atei prosperano in Sudamerica, mentre la chiesa cattolica segna il passo. Lo dice un sondaggio del Pew Research Center .(Etienne Dubuis) Un papa, ma meno fedeli. Proprio mentre il cattolicesimo latinoamericano è riuscito a occupare per la prima volta nella storia il soglio pontificio romano – con l’arcivescovo di Buenos Aires, José Mario Bergoglio -, la percentuale dei cattolici nell’America del Sud subisce una flessione. La diminuzione ha ormai raggiunto in alcuni Paesi livelli significativi, come sembra dimostrare un sondaggio pubblicato dall’istituto americano di studi Pew Research Center.
Un’ampia indagine
L’inchiesta ha coinvolto circa 30’000 persone in 18 Paesi tra l’ottobre del 2013 e il febbraio del 2014. In Sudamerica la percentuale dei cattolici nella popolazione è passata dal 94% nel 1910 al 69% al giorno d’oggi. La contrazione è stata più forte a partire dagli anni Settanta del secolo scorso. Negli ultimi decenni, solo il Cile e il Puerto Rico hanno conosciuto una diminuzione della popolazione cattolica inferiore al 10%. Solo la Colombia ha conosciuto un’evoluzione positiva con un aumento del 15%.
Il calo dei cattolici
Questo calo del numero di cattolici ha favorito due altre realtà: quella protestante (in maggioranza pentecostali) e quella dei senza-religione. Nel continente sudamericano il 19% della popolazione aderisce ormai al protestantesimo. Nel contempo, il 4% degli interpellati ha dichiarato di essere cresciuto al di fuori di qualsiasi affiliazione religiosa. Attualmente è l’8% a dichiararsi ateo o agnostico.
Motivi del cambiamento
Il Pew Research Center si è interessato alle cause di questi cambiamenti, soprattutto al passaggio dal cattolicesimo al protestantesimo. La ragione evocata più di frequente è stata il desiderio di vivere un legame più personale con Dio. Le conversioni sono state sovente provocate da azioni missionarie. Più della metà delle persone in questione (il 58%) ha spiegato di aver cambiato confessione dopo essere stata interpellata da missionari di quella che successivamente è diventata la loro nuova chiesa.
Lo studio del fenomeno è di particolare interesse quando il cambiamento ha degli effetti significativi sui comportamenti. Sembra ad esempio che i protestanti abbiano la tendenza ad essere più praticanti dei cattolici – l’83% dei primi assicura infatti di assistere almeno a un culto al mese, contro il 62% dei secondi.
Protestanti conservatori
I protestanti si sono mostrati inoltre più conservatori dei cattolici sul piano sociale, soprattutto di fronte a questioni come l’aborto, il controllo delle nascite, il divorzio o l’omosessualità. E mentre gli uni che gli altri pensano che sia fondamentale aiutare i più poveri, i protestanti sono più inclini a considerare che il miglior modo per farlo consista nel portarli a Gesù, mentre i cattolici sono più propensi a giudicare prioritario l’aiuto materiale. (in Le Temps, 14.11.2014; trad. it. www.voceevangelica.ch)
Fonte: http://www.voceevangelica.ch/
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