Vorrei poterti scrivere per metterti al corrente di qualche buona notizia, magari del successo di una nostra petizione (come nel caso della liberazione di Meriam Yahia Ibrahim Ishag, la donna sudanese condannata a morte per apostasia, avvenuta la scorsa estate anche grazie alle firme di più di 300.000 sostenitori delle campagne di CitizenGO). Invece, purtroppo, devo riportartil’ennesima notizia orribile: tre giorni fa nel villaggio pakistano di Kot Radha Kishan, a 60 km da Lahore, si è verificato l’ennesimo caso di crudeltà e persecuzione verso la comunità cristiana locale.
Shahzad Masih, di 28 anni, e la moglie Shama, 25enne e incinta, (nella foto qui accanto) sono stati uccisi a sassate e poi bruciati nella fornace di un mattonificio dalla folla, dopo essere stati accusati di blasfemia. A quanto sembra, tutto è stato orchestrato ad arte da alcuni abitanti del villaggio, che vantavano piccoli crediti nei confronti di Shahzad. I due giovani sposi lasciano tre figli piccoli, che vivono nascosti per motivi di sicurezza.
La polizia è giunta quando ormai era troppo tardi. Ma le responsabilità delle autorità pakistane, in questo come negli altri casi di violenza e persecuzione contro i cristiani, sono fortissime. Come può un popolo vivere nel rispetto delle minoranze religiose quando il suo codice penale prevede la condanna a morte per il reato di blasfemia contro Maometto? Il caso di Asia Bibi, di cui ci siamo occupati nella scorsa campagna, dimostra che in Pakistan il confine tra i crimini illegali contro i cristiani e le “persecuzioni di Stato” è molto sottile.
A nostro avviso, è necessario che le istituzioni politiche e i governi occidentali manifestino in modo fermo e assertivo il loro dissenso e la loro condanna verso i crimini d’odio e le gravissime discriminazioni legali di cui sono oggetto i cristiani in Pakistan, così da spingere il governo e le autorità locali a modificare il proprio orientamento legislativo e ad impegnarsi nel contrasto dei crimini contro i cristiani, per evitare l’isolamento da parte della comunità internazionale.
Questa nuova raccolta di firme (http://www.citizengo.org/), a cui ti invito a partecipare, chiede al neo Ministro degli Esteri italiano Paolo Gentiloni una presa di posizione ufficiale del Governo in tema di cristiani perseguitati in Pakistan.
Come sai, ci stiamo battendo per la liberazione di Asia Bibi, condannata a morte con la falsa accusa di blasfemia. Abbiamo ricevuto alcuni aggiornamenti da parte di Joseph Nadeem, un attivista per i diritti umani che si occupa direttamente del caso di Asia. Si tratta di brutte notizie, ma mi sembra giusto condividerle con te. Ecco la lettera:
Cari amici,
questa mattina, il 30 ottobre 2014, io e il signor Ashiq [il marito di Asia] siamo andati a Multan per vedere Asia, dopo che il 16 ottobre L’Alta Corte di Lahore ha confermato la condanna a morte per blasfemia, emessa per la prima volta quasi 6 anni fa il 16 giugno 2009.
La donna era in attesa che il marito le desse la buona notizia della sua libertà, ma abbiamo dovuto comunicarle l’orribile decisione della corte. L’abbiamo sentita respirare a fatica dalla sua cella, sempre più debole nel fisico e nella mente. Il suo sguardo ci chiedeva di portarla fuori di lì, ma non potevamo fare niente. Stava piangendo disperatamente, ma non potevamo neppure prenderla per mano.
Potevamo solo pregare con lei, che Dio la liberi secondo la Sua volontà. L’abbiamo informata che i cristiani di tutto il mondo sono con lei e e sapere che milioni di persone stanno facendo qualcosa per lei e per la sua liberazione l’ha sicuramente incoraggiata un po’.
Attualmente le condizioni della sua cella stanno peggiorando: le misure di sicurezza sono più asfissianti, i ventilatori che mandavano un poco di aria sono stati bloccati, la griglia della finestra è stata sostituita con una più fitta, così che ora nessuno può toccarla.
Al momento di andare via, Asia ci ha detto di essere grata a tutti coloro che stanno pregando per lei e ha chiesto a tutti noi di fare del nostro meglio per la sua liberazione.
Con amore e preghiera; a nome di Asia Bibi.
Joseph Nadeem
Il barbaro assassino di Shazad e Shama dimostra che in Pakistan ci sono migliaia di persone come Asia Bibi, che ogni giorno subiscono violenze, persecuzioni e altre crudeltà inaccettabili nell’indifferenza delle autorità e nella totale ignoranza dei media e dell’opinione pubblica occidentale. Bisogna chiedere alle nostre istituzioni prese di posizioni ufficiali e forti, per smuovere la volontà politica del governo pakistano e, in questo modo, sperare nel miglioramento delle condizioni di vita di tuttii cristiani di quel Paese.
Chiedere libertà e giustizia per Meriam o per Asia, donne le cui drammatiche storie sono giunte fino a noi, è doveroso. Ma forse è ancora più necessario fare qualcosa per le migliaia di cristiani perseguitati nel silenzio del mondo occidentale. E questo è possibile solo per mezzo di una pressione politica delle nostre istituzioni. Tutte le firme raccolte con questa campagna saranno consegnate fisicamente al ministro Gentiloni dai promotori dell’iniziativa.
Ti invito, ISACCO, a firmare questa petizione su CitizenGO, cliccando sul link seguente:
E soprattutto ti invito, dopo aver firmato, a condividere questa iniziativa con TUTTi i tuoi contatti. Puoi farlo tramite Facebook, Twitter o Gmail attraverso la pagina che visualizzerai dopo aver firmato, oppure inoltrando direttamente questo mio messaggio ai tuoi contatti di posta elettronica.
Con un piccolo gesto, che puoi compiere in pochi secondi e che non ti costa nulla, farai qualcosa di concreto a difesa dei cristiani perseguitati del Pakistan e contribuirai a rendere il nostro mondo un posto (almeno un po’) migliore. Sono sicuro che no farai mancare il tuo sostegno.
Grazie per aver letto questo mio messaggio e per tutto quello che fai per sostenere le nostre campagne.
Un caro saluto,
Matteo Cattaneo e tutto il team di CitizenGO
P.S.: La petizione per la liberazione di Asia Bibi, indirizzata all’ambasciatore americano in Pakistan Richard Olson, ha già raggiunto le 226.212 adesioni da tutto i mondo. Se non lo hai ancora fatto, ti invito a firmare, cliccando qui(http://www.citizengo.org/). Se invece hai già firmato la campagna nei giorni scorsi, ti ricordo che puoi condividerla con i tuoi familiari, amici e contatti, cliccando qui (http://www.citizengo.org/).
Fonte: http://www.citizengo.org/
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