In questo mese Cristina, con la sua testimonianza, ci vuole fare partecipi di quello che Dio ha fatto nella sua vita e ci invita a sperare sempre in Lui.“Benedetto sia Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, il Padre delle misericordie e il Dio di ogni consolazione, il quale ci consola in ogni nostra afflizione affinché, per mezzo della consolazione con cui noi stessi siamo da Dio consolati, possiamo consolare coloro che si trovano in qualsiasi afflizione.” (2 Corinzi 1: 3-4)
Mi chiamo Cristina, sono nata in Romania poco più di quarant’anni fa e ora anch’io desidero testimoniare come Dio mi ha consolato e mi consola in ogni mia afflizione.
I miei genitori erano dipendenti statali sotto il regime comunista, quindi non era loro permesso frequentare la chiesa ortodossa del paese. Mio padre e mia madre si rispettavano e si amavano, sono stati un buon esempio per me e per i miei tre fratelli e ci hanno educato con una buona morale, insegnandoci il rispetto, l’ubbidienza e la sottomissione. Per mia mamma era importante pregare tutte le sere e ricordo che per essere sicura che noi non andassimo a letto senza pregare, passava nelle nostre camere e recitava il “Padre Nostro” facendosi il segno della croce, perché questo era l’insegnamento religioso della chiesa ortodossa.
Per continuare gli studi, all’età di 14 anni uscii dalla mia famiglia per andare in collegio; sebbene fossi lontano da casa mia, per me era importante rivolgermi a Dio con il Padre Nostro, ma non conoscevo un altro modo di pregare, nessuno mi aveva parlato mai di Gesù e non conoscevo la Bibbia.
Dopo quattro anni, finito il liceo, mi sposai e poco dopo nacque il mio primo figlio, Andrei, il quale ancora piccolo cominciò ad avere problemi di salute. Dall’età di cinque mesi mi rivolsi a diversi medici: ognuno dava una diagnosi e una cura diversa, ma non capivano che cosa avesse mio figlio; finalmente, all’età di due anni e mezzo, gli diagnosticarono una malattia molto rara, chiamata “Sindrome di Lesch-Nyhan”. Andrei non poteva camminare, aveva difficoltà nel parlare, doveva essere imboccato, aveva seri problemi a gestire il proprio comportamento.
Andrei aveva cinque anni quando ebbi un gran desiderio di avere un bambino sano: poco dopo nacque la mia seconda figlia, Diana, affetta da “Sindrome di Down”. Non posso spiegare la mia paura, la preoccupazione e la tanta rabbia che provavo; chiedevo a Dio il perché di tutta questa sofferenza, ma solo ora comprendo che Dio era con me e mi dava grande forza e tanta pazienza per affrontare ogni difficoltà.
Successivamente cominciarono a sorgere alcuni problemi tra me e mio marito; dopo due anni non riuscivo più a sopportare la sofferenza che procurava a me e ai miei figli e decisi di divorziare tenendo i bambini con me. Ringrazio Dio per i miei genitori e per le persone che mi sono state sempre vicino, le quali mi hanno aiutato ad andare avanti in questo periodo doloroso della mia vita.
Grazie al fatto che Diana aveva bisogno di socializzare con altri bambini, nel 2000 conobbi una ragazza cristiana che seguiva e aiutava molto mia figlia, la quale ci invitò ad andare nella sua chiesa, in modo che Diana avesse la possibilità di conoscere altri bambini e fare nuove amicizie. Cominciai a frequentare la chiesa evangelica indipendente e finalmente nella Bibbia trovai le risposte alle mie domande, nonché la pace nel cuore e per la prima volta provai una grande gioia: ogni mattina mi svegliavo con un gran desiderio di leggere la Bibbia, anche se non capivo tutto quello che leggevo, ma mi sforzavo perché volevo capire la Parola di Dio e il mio primo pensiero era Gesù. Dio stava operando in me in modo assolutamente meraviglioso e dopo un anno e mezzo feci il battesimo per immersione.
Nel 2003 arrivai in Italia da sola per motivi di lavoro e a causa delle difficoltà che avevo nel comunicare, per quattro anni non ho frequentato una chiesa; questa cosa mi ha fatto rendere conto di quanto sia difficile per un cristiano andare avanti senza una chiesa, senza i ministri e la Parola di Dio che ti guidano nella verità. Dio, però, è misericordioso e mi è venuto a cercare, mettendo sul mio cammino dei fratelli che mi hanno offerto un opuscolo invitandomi ad andare nella loro chiesa. Ringrazio il Signore perché ha provveduto per me e mi ha sostenuto con il suo grande amore; quando nel 2008 è venuto a mancare mio figlio Andrei, Dio mi ha dato la forza di superare anche questo grande dolore.
Vorrei ringraziare il Signore con questi versetti biblici: “Giustificati dunque per fede, abbiamo pace presso Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore, per mezzo del quale abbiamo anche avuto, mediante la fede, l’accesso a questa grazia nella quale stiamo saldi e ci vantiamo nella speranza della gloria di Dio. E non soltanto questo, ma ci vantiamo anche nelle afflizioni, sapendo che l’afflizione produce perseveranza, la perseveranza esperienza e l’esperienza speranza. Or la speranza non confonde, perché l’amore di Dio è stato sparso nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato“ (Romani 5: 1-5).
A te che stai leggendo ti invito a vivere ogni giorno cibandoti della Parola di Dio perché è attraverso la Bibbia che Dio ti parla. È importante anche frequentare una chiesa perché, attraverso i ministri che il Signore ci ha donato, conosciamo sempre di più Gesù.
Tratto da: http://www.betaniachiesaevangelica.it/
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