Nei giorni scorsi era filtrata la notizia della possibile imminente liberazione delle quasi 200 ragazze cristiane rapite ormai ad aprile dal gruppo islamista Boko Haram, che da alcuni anni ha dato avvio ad una vera e propria guerra in tutta la zona nord della Nigeria, uno dei più importati stati africani dal punto di vista economico. Ma stamane l’agenzia di stampa missionaria Misna ha riferito che altre 60 studentesse sono state sequestrate nei villaggi di Waga Mongoro e di Gara. I testimoni raccontano di centinaia di jihadisti armati che hanno messo a ferro e fuoco i due paesi, portando poi via con sé le ragazze. Si complicano evidentemente sempre più le trattative fra il governo centrale e Boko Haram per un cessate il fuoco. La politica sta fallendo, la polizia in certe aree non ha alcun peso, e anche le campagne e gli appelli internazionali non pare riescano a fare alcuna breccia fra gli estremisti. Tant’è che sempre oggi un ordigno è esploso a Azare, sempre nel nord della Nigeria, causando almeno cinque morti e decine di feriti.
Foto: “KanofromDalaHill” by Shiraz Chakera – Kano from Dala Hill. Licensed under CC BY-SA 2.0 via Wikimedia Commons.
Claudio Geymonat
Tratto da: http://riforma.it/
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