Quanti desiderano fidanzarsi, sposarsi o avere figli? Questi desideri si sono realizzati per sorella Anna e fratello Nando, ma la parte più bella della loro vita è stata conoscere l’amore di Gesù!Pace a tutti voi, mi chiamo Anna, ho settantatré anni, sono sposata da cinquantatré anni con Nando che ne ha settantotto ed è dal 1987 che conosciamo il Signore. All’età di quattordici anni, iniziai a lavorare in una famosa ditta di calze nel Varesotto. Conobbi Nando, che all’epoca studiava ancora e, in seguito, ci fidanzammo. All’età di ventun anni io e ventisei Nando, ci sposammo. Nel frattempo cambiai lavoro e andai in Svizzera in una fabbrica di orologi dove facevo i turni. Non ci vedevamo molto perché Nando lavorava per un ente della Pubblica Amministrazione, in qualità di autista privato della direzione, quindi girava in tutta Italia e spesso dormiva fuori casa. Nel 1964 nacque nostra figlia Loredana e l’anno dopo Alfredo; nel frattempo Nando fu assunto come rappresentante di un grosso salumificio di Milano dove vi restò a lavorare per venticinque anni. In seguito io rimasi a casa dal lavoro in fabbrica, ma aiutavo mio marito nello spaccio alimentare che avevamo a casa nostra.
Ci sarebbe tanto ancora da raccontare, ma la parte bella della nostra vita è cominciata quando ci hanno parlato dell’amore del Signore Gesù l’anno che Loredana e mio genero Marco si sposarono, esattamente nel 1987.
Loro avevano accettato il Signore qualche mese dopo le nozze per la testimonianza del nostro consuocero, che era tornato da una vacanza alle Mauritius convertito all’Evangelo. Abbiamo visto un grande cambiamento nella famiglia di mio genero Marco e non si poteva non notare la loro vita mutata, trasformata in meglio. Io e mio marito, da bravi cattolici, pensavamo di essere a posto, ma più ci testimoniavano di come Gesù cambia i cuori, più ci rendevamo conto di essere dei peccatori. All’inizio è stato difficile perché eravamo molto attaccati alle tradizioni della religione cattolica e avevamo tutti i nostri parenti contro, ma d’altronde loro non ci potevano capire. Malgrado queste “incomprensioni”, nei nostri cuori c’era il desiderio di saperne di più su questo Gesù che libera e trasforma e giorno dopo giorno il Signore ci parlava ed eravamo sempre più consapevoli di avere bisogno di Lui e del suo perdono. Parlo al plurale perché io e Nando abbiamo fin dall’inizio intrapreso questo cammino insieme e ora mi rendo conto che è stato un regalo di Dio. Mia figlia e mio genero ci invitavano sempre a partecipare al culto, ma noi avevamo sempre una scusa, anche se la curiosità era tanta. Passavano i giorni e il nostro consuocero ci faceva visita di tanto in tanto e ci parlava del Signore. Ricordo che un venerdì mia figlia ci chiese se volevamo andare in chiesa e, non so perché, io dissi: “Va bene”. Ci andammo per curiosità, ma quella sera il Pastore Angelo, che ora è a casa con il Signore, fece un appello per chi volesse accettare Gesù nella propria vita e desiderasse una preghiera. Io e Nando ci siamo ritrovati insieme in ginocchio a pregare e in quel momento ho capito che il Signore non poteva rimanere fuori dalla mia vita. Accettammo il Signore Gesù nella nostra vita, che da quel giorno non fu più la stessa: io ero una persona molto ansiosa e il Signore mi liberò.
Adesso la nostra vita va avanti non come vogliamo noi, ma come vuole il nostro Signore e con il tempo abbiamo imparato ad accettare ogni situazione. Sono trascorsi ben ventisei anni dalla nostra conversione e la nostra speranza è di rimanere fedeli a Lui fino alla fine dei nostri giorni. Nando oggi ha diversi problemi di salute, ma lui stesso non si abbatte e dice sempre che il Signore è buono! Io prego il Signore che mi dia la forza e la salute per occuparmi del marito che mi ha dato e di questo lo ringrazio tanto. Il Signore ci aiuta e ci sostiene, Egli è la nostra àncora di salvezza ed è colui che mai ci abbandona.
Concludiamo incoraggiandoti, caro lettore, a fare un’esperienza con il Signore invitandolo nel tuo cuore. Egli non chiede tante parole, ma vuole solo poterti conoscere; se senti la sua voce non rimandare la tua risposta a domani, perché il domani non ci appartiene! “Cercate l’Eterno mentre lo si può trovare, invocatelo mentre è vicino. Lasci l’empio la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri, e ritorni all’Eterno che avrà compassione di lui, e al nostro DIO che perdona largamente. «Poiché i miei pensieri non sono i vostri pensieri né le vostre vie sono le mie vie», dice l’Eterno” (Isaia 55:6-8).
Dio benedica tutti voi!
Fonte: http://www.betaniachiesaevangelica.it/j
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