Dopo che la sentenza 162/2014 della Corte Costituzionale ha introdotto nel nostro ordinamento giuridico la liceità della fecondazione eterologa (clicca qui), è iniziato il dibattito nel mondo pro-life sulle strategie da seguire. L’intervento nei giorni scorsi di monsignor Giampaolo Crepaldi (clicca qui) è stato chiarissimo nel chiamare i cristiani a una resistenza culturale contro il tentativo in atto di ridefinire la natura, di cui l’accettazione della fecondazione artificiale (di ogni tipo) è strumento essenziale. Monsignor Crepaldi ha anche invitato i politici ad agire per limitare i danni prodotti dalla sentenza, pur avendo come obiettivo vero una legge che vieti qualsiasi tipo di fecondazione artificiale.
Su questo punto ci sono, nel mondo pro-life, posizioni diverse che nascono da una diversa interpretazione della situazione normativa creatasi e perciò dall’applicabilità dei criteri della enciclica Evangelium Vitae.
Per approfondire la questione pubblichiamo tre interventi che chiariscono anzitutto ciò che la sentenza 162 comporta per la normativa sulla fecondazione eterologa, e poi le ragioni del “sì” e del “no” a un intervento legislativo.
– ETEROLOGA, DOVE ARRIVA LA LEGGE
di Alfredo Mantovano
La sentenza 162/2014 della Corte Costituzionale, che ha introdotto la fecondazione artificiale, non ha abolito l’intera legge 40. Restano dei limiti importanti che è bene conoscere, ma la sentenza lascia anche spazio al governo o al parlamento per ulteriori precisazioni. Si può intervenire con regolamenti o con leggi: ecco pro e contro di ogni scelta.
– INTERVENIRE SI / LIMITARE I DANNI È UN DOVERE
di Giorgio Carbone
Dopo la sentenza della Corte Costituzionale il quadro giuridico è ben delineato. Avendo chiaro che qualsiasi tipo di fecondazione artificiale è eticamente inaccettabile, se non mi adoperassi per aumentare limiti e divieti sarei colpevole di omissione.
– INTERVENIRE NO / SI DEVE PERSEGUIRE IL BENE, NON L’UTILE
di Tommaso Scandroglio
Moralmente sarebbe lecita soltanto una legge che introducesse divieti, mai una legge che – per limitarne i danni – “accetti” la fecondazione eterologa, anche se questo potrebbe risparmiare la vita a molti embrioni.
Tratto da: http://www.lanuovabq.it/it/
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