Kinshasa – “Lo stupro è un’arma di distruzione di massa” denuncia Denis Mukwege, medico congolese, da anni impegnato a curare le vittime degli stupri nell’est della Repubblica Democratica del Congo, in un’intervista a margine del vertice mondiale sulle violenze sessuali che si è tenuto a Londra dal 10 al 13 giugno.
Il dottor Mukwege dirige il centro sanitario di Panzi, a Bukavu, capoluogo del Sud Kivu che insieme al Nord Kivu sono due delle aree più instabili dell’est della Repubblica Democratica del Congo, per la presenza di numerosi gruppi armati che terrorizzano la popolazione.
“Gli stupri – spiega il medico – nascono dalla volontà di distruggere la donna come portatrice di vita. In questo senso sono armi di distruzione di massa”. Nel 2007 un rapporto inviato all’Agenzia Fides, firmato da don Justin Nkunzi, Direttore della Commissione “Giustizia e Pace” dell’Arcidiocesi di Bukavu, affermava le stesse cose (vedi Fides 29/10/2007). “La donna è considerata in primo luogo come madre” ricorda il documento. “Essa dona la vita. È tutto quello che c’è di sacro nella tradizione africana. (…)In un contesto simile, le violenze contro le donne sono considerate come un modo d’infliggere la morte a un’intera comunità. È un modo di colpire al cuore stesso della comunità”.
Secondo il dottor Mukwege, gli stupri di guerra sono armi utilizzate in diversi conflitti in tutto il mondo, dall’ex Jugoslavia alla Siria: “Ho incontrato delle donne bosniache e dei medici siriani che mi hanno raccontato di stupri simili”. Per le sue attività a favore delle vittime delle violenze sessuali, il dottor Mukwege è stato minacciato più volte, al punto che per un certo periodo ha dovuto abbandonare Bukavu (vedi Fides 29/10/2012).
Fonte: http://www.fides.org/
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