Che corpo avremo alla nostra risurrezione?

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resurrezioneChe tipo di corpo avrà un credente risuscitato? E’ difficile per noi immaginare come potrà essere una persona con un corpo diverso da quello fisico.
Si può immaginare un corpo fisico differente, come le ragazze che incollano foto di attrici o di modelle sulla porta della propria stanzetta per ricordarsi del corpo che vorrebbero avere. 
Gli uomini si immaginano come atleti, addirittura come Superman, invincibili nelle loro capacità fisiche.
Ma sono pochi nel mondo intero quelli che hanno ciò che può essere chiamato un “corpo ideale”.
Eppure un giorno l’avremo.

L’ Apostolo Paolo ci ha dato una descrizione molto buona del corpo che avremo.
Innanzi tutto il corpo della Risurrezione è paragonato a un seme piantato nella terra che produce una pianta o un fiore.
Ognuno che abbia fatto del giardinaggio sa come ha del miracoloso vedere una pianta di pomodoro in sviluppo, con dei boccioli gialli che diventano pomodori carnosi, venir fuori da un minuscolo seme.
Il seme e la pianta sono due aspetti della vita di una medesima entità, proprio come il nostro corpo fisico, piantato nella morte, avrà la stessa individualità del nostro corpo risuscitato.
Saremo riconosciuti come noi stessi, e non come una mutazione genetica senza etichetta: “E’ seminato ignobile, e risuscita glorioso; è seminato debole, e risuscitato potente” (1 Corinzi 15:43).

Il corpo che giace nella tomba era corruttibile, può essere stato consunto dall’età, mal ridotto dalla malattia, o spezzato da un incidente, ma nella Risurrezione quel corpo risorge nella gloria!
Sarà un corpo libero da ogni infermità: i paralitici non avranno più di bisogno delle sedie a rotelle; i malati di diabete non avranno più bisogno dell’Insulina; i miopi non avranno bisogno degli occhiali; i malati di cancro non avranno più di bisogno della chemio terapia e di altre cure; etc..
Quelli che sono stati bruciati o mutilati nelle guerre saranno integri; i vecchi saranno giovani e vigorosi.
Nel nostro corpo risorto non conosceremo alcuna delle debolezze fisiche, le limitazioni che ci sono imposte su questa terra non sono conosciute nella nuova vita.
Avremo da Dio una “dimora” incorruttibile, immortale e potente, cioè i nostri spiriti abiteranno in un nuovo corpo: “E’ seminato corpo naturale, e risuscita corpo spirituale” (1 Corinzi 15:44).

Soltanto questo versetto ci dovrebbe far saltare di gioia, al pensiero che saremo come Gesù.
Comunque, nonostante questa eccitante prospettiva, dobbiamo mantenere l’attuale corpo nella migliore forma possibile per poter svolgere al meglio la volontà di Dio sulla terra.
Il nostro corpo terreno, quello che abbiamo adesso, che può morire, deve essere trasformato in corpo celeste che non può perire, ma che vivrà per sempre.
Quando questo avverrà, allora finalmente si avvererà la Scrittura, che dice: “La morte è stata sommersa dalla vittoria. O morte, dov’è la tua vittoria? O morte, dov’è il tuo dardo?” (1 Corinzi 15:54-55).
Perché il peccato, cioè il dardo che causa la Morte, sparirà; e la Legge, che mette in luce il peccato, non sarà più il nostro giudice.

Tratto da: http://www.incontraregesu.it/


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