Karachi – Una nuova campagna per il rilascio di Asia Bibi, la donna cristiana condannata a morte per blasfemia, è stata lanciata in Pakistan: come comunicato a Fides, il “Pakistan Christian Congress” (PCC) ha annunciato una nuova iniziativa internazionale, che porterà a depositare petizioni presso il Congresso degli Stati Uniti, all’Unione Europea, al Consiglio Onu per i Diritti Umani, a Ong come Amnesty International e Human Right Watch. Le petizioni sollecitano a fare pressioni sul governo del Pakistan per abrogare la legge sulla blasfemia e rilasciare Asia Bibi. La donna è stata condannata a morte nel 2009 e il processo di appello è in corso davanti all’Alta Corte di Lahore. Come riferito a Fides, dopo diversi rinvii, la prossima udienza è fissata per il 27 maggio.
L’organizzazione promotrice della campagna nota che, da quando la Pakistan Muslim League-Nawaz (PML-N) ha preso il potere in Pakistan, “la magistratura è sotto un’immensa pressione di estremisti islamici che hanno chiesto di punire la blasfemia unicamente con la pena capitale, togliendo al giudice anche la possibilità di comminare l’ergastolo”. Il PCC, insieme con altre organizzazioni, ha nuovamente iniziato a far circolare nella nazione la richiesta di abolire la legge sulla blasfemia (vedi Fides 5/5/2014).
Fra le organizzazioni internazionali attive nella mobilitazione, nei giorni scorsi si è recata in Pakistan una delegazione della Ong spagnola “CitizenGo”, con il suo presidente Ignacio Arsuaga, che ha dichiarato: “Il fatto che i cristiani sono una minoranza, non deve significare che essi vadano trattati come cittadini di seconda classe. I cristiani in Pakistan sono vittime di persecuzioni, carcerazioni illegali e atti di violenza. Non li abbandoneremo”. Tra gli obiettivi dell’Ong, quello di “aumentare la consapevolezza tra i paesi occidentali su questi temi”.
Fonte: http://www.fides.org/
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