Sentenziano giudizio, tumultuose le genti:
“Sia messo a morte” bandiscon la condanna.
Di uguali gridi, s’udiron per i venti,
quando con palme e manti, innalzaron gli osanna.
Eran gli stessi volti che ricercaron grazia,
eran le stesse bocche che chiesero prodigio,
quando di male, il peso, o con il cuor che strazia,
correvangli all’incontro, come a certo rifugio.
“Barabba libera, sia il CRISTO crocifisso,
questi non regni, per noi, su nostra vita;
su noi ricada, la colpa, nell’abisso,
per la SUA morte, che voler nostro addita”.
Di sputi il viso, di scherni la SUA vita,
coron di spine, schiaffeggiano il Regal
“Sia crocifisso”, Colui che a grazia invita
Che slega l’anima da morte e d’ogni mal.
Il CRISTO, immobile, volgea lo sguardo intorno;
che pervertio giudizio, impavido ascoltar,
mansueto ed umile, al PADRE, restò adorno,
e per ogni uomo, la SUA vita dar.
Mentre agonizza nel patir la morte,
CRISTO rallegransi nell’aver compiuto,
l’opera SUA, per cambiar la sorte,
del tormentar ch’era a noi dovuto….
Davide Dilettoso
[notiziecristiane.com]
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