Il passaggio del credente al Cielo avviene direttamente, appena morti, si è dal Signore. Gesù disse al ladrone pentito sulla croce: “lo ti dico in verità che oggi tu sarai con me in Paradiso” (Luca 23:43).
Paolo dichiarava: “Ho desiderio di partire e d’esser con Cristo” (Filippesi 1:23); affermava anche: “Noi dunque siamo sempre pieni di fiducia, e sappiamo che mentre abitiamo nel corpo, siamo assenti dal Signore (poiché camminiamo per fede e non per visione); ma siamo pieni di fiducia e abbiamo molto più caro di partire dal corpo e d’abitare con il Signore” (2 Corinzi 5:6-8).
Nel momento in cui diamo l’ultimo respiro sulla Terra, ne diamo il primo in Cielo.
Siamo assenti dal corpo e immediatamente presenti con il Signore; poi, al tempo di Dio, riceveremo il corpo glorificato alla Seconda venuta di Cristo.
Per il credente, la morte ha due stadi: il primo è la separazione dello spirito-anima dal corpo e il secondo è la riunione dello spirito-anima con il corpo risuscitato (nuovo corpo) allla Seconda venuta di Cristo.
Quando il corpo cessa di funzionare e c’è la morte biologica, lo spirito del credente non si addormenta, ma va in qualla parte di Cielo assegnato in attesa della completa redenzione dell’individuo (Apocalisse 6:11).
Il nostro corpo fisico è stato creato da Dio per essere come dimora del nostro spirito, con il peccato di Adamo, esso è stato ridotto a dimora temporanea, sia per i credenti che per i non credenti.
Con la morte fisica la condizione abitativa viene cambiata: dalla Terra al Cielo, per il credente; dalla Terra all’Ades per il non-credente.
Quando lasciamo il corpo, partiamo per essere con Cristo (Filippesi 1:23), e “…gemiamo in noi medesimi, aspettando l’adozione, la redenzione del nostro corpo” (Romani 8:23).
Sì, un giorno il nostro corpo sarà rinnovato e trasformato come quello del corpo risorto di Gesù Cristo.
Fonte: http://www.incontraregesu.it/
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