Il figlio di Dylan e Robyn è alla 27esima settimana: «Mia moglie avrebbe voluto lo stesso: vedermi lottare per dare a mio figlio il massimo possibile. Sono orgoglioso della forza con cui sta lottando per Iver».
Il canadese Dylan Benson (nella foto con la moglie, ndr) sta lottando per salvare la vita di suo figlio, ancora in grembo alla moglie Robyn, che lo scorso dicembre in seguito a un’emorragia al cervello è entrata in stato di morte cerebrale mentre era alla 22esima settimana di gravidanza.
IL BAMBINO CRESCE. Dylan ha dato al piccolo il nome di Iver Choen ed è deciso a cercare di farlo nascere: «Se i medici riusciranno a mantenere il suo corpo in funzione – scrive sul suo blog – così da far crescere nostro figlio fino a 26 settimane, la percentuale di sopravvivenza del bambino diverrà pari al 60/80». Oggi Iver è alla 27esima settimana e quella probabilità è cresciuta.
«LOTTO PER MIO FIGLIO». Dylan non nasconde il dramma che sta attraversando: «Il momento più duro sarà quando dovrò lasciare mia moglie. Lei è la mia roccia. Lei per noi ha fatto di tutto e non posso credere che non le parlerò mai più e che mio figlio dovrà crescere senza sua madre».
Nonostante il dolore, Dylan non ha mai pensato di staccare la moglie dalle macchine lasciando così morire il figlio: «Siamo tutti certi, la sua famiglia e i miei amici, che mia moglie avrebbe voluto lo stesso: vedermi lottare per dare a mio figlio il massimo possibile. Questo è quello che sto cercando di fare, sperando che tutto vada bene e che lo incontrerò».
NON È UNA PAZZIA. Dall’ultima ecografia risulta che Iver si sta sviluppando normalmente: «Sorprendentemente finché il corpo di mia moglie è in vita tutto può procedere naturalmente. Lei è ancora così bella, sembra che stia dormendo. Mi manca moltissimo, ma sono orgoglioso della forza con cui sta lottando per Iver».
Dylan ha chiarito che la sua non è una scelta folle, dettata da un sentimento di accanimento: «Alla base di questa decisione c’è la possibilità di mantenerla viva per far crescere il nostro bambino: il suo corpo vitale darà a nostro figlio una buona probabilità di sopravvivenza. Ci sono circa 30 cartelle cliniche pubblicate e relative a casi simili: finora hanno avuto tutti successo».
IL CASO TEXANO. Il caso di Dylan Benson è simile a quello di Erick Muñoz, di cui i giornali di tutto il mondo hanno parlato nelle ultime settimane. Erick, che vive in Texas, ha da poco vinto la battaglia legale per spegnere le macchine che mantenevano il funzionamento del cuore e dei reni della moglie incinta di 22 settimane e in stato di morte cerebrale.
Fonte: http://www.tempi.it/
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