VILLAR PELICE (TO) – L’associazione Sentieri Antichi Valdesi (SAV) ha approvato e pubblicato un breve documento sulla famiglia «quale società fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, dato pregiuridico e prepolitico stabilito da Dio attraverso le sue leggi creazionali»[…], che viene ontologicamente e cronologicamente prima dello Stato e di qualsiasi altra comunità e possiede diritti propri inalienabili.La S.A.V., si legge nello Statuto: «è un’associazione di cristiani che si prefigge di far conoscere, difendere e promuovere i principi informatori dell’antico movimento valdese e della Riforma protestante classica, fondati sul presupposto che la Bibbia è integralmente Parola di Dio e regola della nostra fede e della nostra condotta. Questi principi sono testimoniati dalla Confessione valdese di fede del 1655». Anche l’Unione delle Chiese Metodiste e Valdesi (nome ufficiale della chiesa valdese) indica la Confessione di fede del 1655 come sintesi di ciò in cui essa crede, ma SAV afferma di vedere «molte chiese che a tali principi dicono di rifarsi, allontanarsene di fatto sempre più sotto l’influenza corruttrice di mode e ideologie filosofiche, sociali, politiche e culturali che vengono abbracciate con scarso o erroneo discernimento in nome di un preteso progresso». Il dissenso principale è sulla Bibbia, che la chiesa ufficiale considera sempre più come soggetta a un’interpretazione così ampia da discostarsi moltissimo dal testo.
Sulla famiglia è evidente il distacco tra SAV e il movimento valdese ufficiale, che nel Sinodo del 2010 ha approvato la possibilità di benedizione liturgica per le coppie dello stesso sesso, già praticata in almeno tre occasioni ed ha implicitamente approvato l’adozione per le coppie dello stesso sesso avendo già praticato il battesimo di due bambini, nati da maternità surrogata, il cui padre e il compagno sono stati presentati come “genitori” e considerati tali ai fini del sacramento (uno dei due soli riconosciuti dai valdesi come da tutti i riformati).
Il documento SAV afferma, invece, «che la famiglia è il nucleo fondamentale della società, stabilita fermamente dalla Parola di Dio e come tale ha diritto a essere protetta dalla società, dallo Stato e da coloro che si dichiarano figli di Dio per mezzo di Gesù Cristo», «che la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna rappresenta l’istituzione aperta alla trasmissione della vita, e l’adeguato ambito sociale in cui possono essere accolti i minori in difficoltà, anche attraverso gli istituti dell’affidamento e dell’adozione». SAV asserisce inoltre che «secondo i principi biblici e l’orientamento dato dalle Confessioni di fede della Riforma, il matrimonio, e quindi la famiglia, è un’istituzione stabilita e regolata da Dio sin dalla Creazione e implica la comunione di vita fra un uomo e di una donna finalizzata all’educazione di figli fedeli alla volontà rivelata di Dio» e afferma che «i cristiani non possono che chiedere allo Stato di promuovere e proteggere questa concezione e non potranno dare il loro consenso ad altre».
Il documento esprime infine opposizione a ogni tentativo: «di alterare la stessa struttura della famiglia, di comprimere i diritti dei genitori all’educazione dei propri figli, di ignorare l’interesse superiore dei minori a vivere, crescere e svilupparsi all’interno di una famiglia, di violare i diritti alla libertà di opinione e di credo religioso – garantiti e tutelati dagli articoli 21 e 19 della Costituzione – di tutti coloro che pubblicamente dovessero esprimere un giudizio critico nei confronti di orientamenti sessuali diversi da quello che si stabilisce tra un uomo ed una donna, o dovessero opporsi ai tentativi di snaturamento dell’istituto familiare». [arg]
Di seguito riportiamo integralmente il documento approvato e pubblicato dall’associazione:
S.A.V. ( Sentieri Antichi Valdesi) afferma:
– che «la famiglia è il nucleo fondamentale della società», stabilita fermamente dalla Parola di Dio e come tale ha diritto a essere protetta dalla società, dallo Stato (secondo quanto sancito dall’art.16, terzo comma, della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 Dicembre 1948, anche attraverso adeguate politiche fiscali e idonei sussidi economici) e da coloro che si dichiarano figli di Dio per mezzo di Gesù Cristo;
– che la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo ed una donna rappresenta l’istituzione aperta alla trasmissione della vita, e l’unico adeguato ambito sociale in cui possono essere accolti i minori in difficoltà, anche attraverso gli istituti dell’affidamento e dell’adozione;
– che la famiglia, quale società fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, rappresenta un dato pregiuridico e prepolitico stabilito da Dio attraverso le sue leggi creazionali, in quanto viene inoltre ontologicamente e cronologicamente prima dello Stato e di qualsiasi altra comunità, e possiede diritti propri, che sono inalienabili;
– che la famiglia costituisce, più ancora di un mero nucleo giuridico, sociale ed economico, una comunità di affetti e di solidarietà in grado di insegnare e trasmettere valori culturali, etici, sociali, spirituali e religiosi, essenziali per lo sviluppo e il benessere dei propri membri e della società, nonché il luogo dove diverse generazioni si incontrano e si aiutano vicendevolmente a crescere nella sapienza umana e ad armonizzare i diritti degli individui con le altre istanze della vita sociale;
– che secondo i principi biblici e l’orientamento dato dalle Confessioni di fede della Riforma, il matrimonio, e quindi la famiglia, è un’istituzione stabilita e regolata da Dio sin dalla Creazione. Distinto e prioritario rispetto a qualsiasi altra aggregazione umana, esso implica la comunione di vita fra un uomo e di una donna [“io gli farò un aiuto che sia adatto a lui ecc.” (Genesi 2:18)]. Sulla base di un patto liberamente contratto fra di loro, esso è finalizzato al loro reciproco aiuto ed integrazione, all’accrescimento dell’umanità generando nel suo ambito una legittima prole e a regolare l’espressione della loro sessualità [“per evitare le fornicazioni, ogni uomo abbia la propria moglie e ogni donna il proprio marito” (1 Corinzi 7:2)]. La famiglia è, inoltre, un’istituzione finalizzata all’educazione di figli fedeli alla volontà rivelata di Dio, affinché crescano “in sapienza, in statura e in grazia davanti a Dio e agli uomini” (Luca 2:52);
– che i cristiani non possono che chiedere allo Stato di promuovere e proteggere questa concezione e non potranno dare il loro consenso ad altre, perché sono legati alla fedeltà al patto che li lega a Dio essendone responsabili davanti a Lui;
– che i genitori hanno il diritto di educare i propri figli in conformità alle loro convinzioni morali e religiose, e che ad essi deve essere garantita non solo la possibilità di scegliere liberamente scuole o altri mezzi necessari per tale educazione, ma anche quella di far frequentare ai propri figli scuole che siano in armonia con le loro convinzioni morali e religiose, con particolare riguardo all’educazione sessuale.
S.A.V. si oppone
fermamente, e conformemente alle Scritture, a qualunque tentativo:
– di alterare la stessa struttura della famiglia,
– di comprimere i diritti dei genitori all’educazione dei propri figli,
– di ignorare l’interesse superiore dei minori a vivere, crescere e svilupparsi all’interno di una famiglia,
– di violare i diritti alla libertà di opinione e di credo religioso, garantiti e tutelati dagli articoli 21 e 19 della Costituzione, di tutti coloro che pubblicamente dovessero esprimere un giudizio critico nei confronti di orientamenti sessuali diversi da quello che si stabilisce tra un uomo ed una donna, o dovessero opporsi ai tentativi di snaturamento dell’istituto familiare, quali ad esempio l’introduzione del matrimonio tra persone dello stesso sesso o la possibilità di affidamento ed adozione di minori da parte di coppie dello stesso sesso.
S.A.V. – Villar Pellice (TO) – 17 gennaio 2014
Il sito ufficiale dell’associazione: Sentieri Antichi Valdesi
Fonte: http://www.evangelici.net/
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