Grande successo della mobilitazione per il riconoscimento del concepito non ancora nato. Quasi doppiata la soglia minima richiesta per questo tipo di petizioni. L’Italia ha fatto la sua parte, gloria a Dio per la stragrande presenza dei cristiani che hanno dato il loro contributo.
Oltre un milione e ottocentomila firme; per la precisione 1.849.847. È questo il numero esatto a cui sono arrivate le adesioni per la campagna
“Uno di noi” per chiedere alle istituzioni europee il riconoscimento dell’embrione. Un risultato importante, visto che la soglia era fissata al milione ed è stata quasi doppiata. Ora le firme saranno consegnate alle autorità governative dei 28 Paesi Ue che dovranno verificarle e certificarle. L’Italia ha fatto la sua parte, e alla grande. Il nostro è il paese che ha con maggiore vigore contribuito alla raccolta con ben 631.024 sottoscrizioni, un terzo del totale europeo.
Oggi il presidente ed il portavoce del Comitato italiano, Carlo Casini e Maria Grazia Colombo, terranno una conferenza stampa per illustrare i risultati della campagna e gli effetti attesi sulle politiche comunitarie.
In un comunicato, il comitato si è detto felice per l’esito della raccolta: «La risposta alla mobilitazione è stata massiccia. I popoli europei si sono espressi e, con un risultato senza precedenti, chiedono alle istituzioni comunitarie di uscire dall’equivoco e di affermare senza reticenze e infingimenti che ogni uomo è titolare di diritti, senza distinzioni o limiti. E in particolare lo è il più debole: il concepito non ancora nato». Ora la parola passa a Bruxelles. Vedremo se chiuderà gli occhi davanti a quasi due milioni di firme.
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