Vaccino (obbligatorio) antitetanica: inutile e dannoso… Apriamo gli occhi!

vaccino-tetano-inutile1Quello contro il Tetano è uno dei 4 vaccini obbligatori in Italia. Fonti autorevoli invitano ad interrogarsi sulla reale necessità di vaccinare i bambini con l’antitetanica per una serie di motivi, elencati di seguito, che vale la pena leggere.Due dei maggiori esperti in Italia sugli effetti delle vaccinazioni nella prima infanzia, Roberto Gava ed Eugenio Serravalle, spiegano ciò che c’è da sapere sul tetano nell’opuscolo: “Vaccinare contro il tetano? Indicazioni, non indicazioni e controindicazioni della vaccinazione”.

Ecco alcuni dei punti importanti:
  1. Il germe del tetano non si trova in nessun oggetto appuntito o arrugginito ma è più probabile trovarlo in oggetti o terreni che sono stati a contatto con il letame di mucche e cavalli (l’habitat della spora tetanica), quindi in pochissimi luoghi, almeno nei Paesi Occidentali. Si legge infatti nello studio epidemiologico sul tetano in Italia – pubblicato sul Bollettino epidemiologico nazionale nel marzo 2002 e realizzato dall’Iss e dal Programma di formazione europeo di epidemiologia di campo (Epiet) – che “Il tetano è una malattia infettiva acuta, la cui sintomatologia è provocata dall’azione dell’esotossina prodotta durante la proliferazione di Clostridium tetani, ampiamente distribuito nelle feci degli erbivori” (soprattutto dei cavalli).
  2. Il bacillo del tetano non è un germe di per se stesso pericoloso, ma è pericolosa la tossina che produce e che non viene prodotta in presenza di ossigeno. Ecco perché la prima terapia antitetanica è il corretto trattamento delle ferite, è un bacillo che si sviluppa solo in ambiente anaerobio. Quindi basta quasi sempre lavare la ferita tenendola aperta e disinfettandola con acqua ossigenata, estraendo ovviamente l’oggetto appuntito.
  3. E’ una malattia da 20 anni ormai rarissima nel nostro Paese e guaribile nell’80-90% dei casi.
  4. Colpisce quasi esclusivamente anziani (99%) e altre persone con sistema immunitario fortemente indebolito.
  5. Il calo della malattia tetanica avvenuto in questi ultimi decenni non pare essere stato influenzato molto dal vaccino, ma specialmente dalle migliorate condizioni igienico-sanitarie della popolazione e dai più efficaci interventi di pronto soccorso in caso di ferite a rischio.
  6. La vaccinazione non garantisce affatto la protezione assoluta e inoltre, quando e se la dà, lo fa solo per qualche anno. Questo significa che per essere “sicuri” dovreste vaccinarvi tutta la vita ogni 3-5 anni.
  7. Nel campo della protezione immunologica c’è ancora molta strada da fare, non è stato affatto dimostrato inequivocabilmente che anticorpi elevati nel sangue per un determinato microbo significhino protezione dalla malattia che questo potrebbe provocare. Gli stessi cavalli superimmunizzati da cui si produce il siero antitetanico spesso muoiono di tetano! Esistono Stati in cui una persona non ha nessun anticorpo e non si ammala e Stati in cui si hanno anticorpi specifici e ci si ammala comunque. Questo significa che produzione di anticorpi non significa affatto protezione dalla malattia e viceversa.
  8. La letteratura scientifica fornisce molti dati sulla presenza di un’adeguata immunità naturale contro il tetano; cioè molti soggetti, anche bambini piccoli, presentano una quantità protettiva di anticorpi antitetanici pur non essendo mai stati vaccinati.
  9. Se proprio si volesse vaccinare, prima di una vaccinazione antitetanica, allo scopo di evitare i gravi pericoli dell’iperimmunizzazione che apre la strada ad una moltitudine di danni da vaccino antitetanico, si consiglia il dosaggio degli anticorpi plasmatici contro il tetano. Tuttavia Il nostro Ministero della Salute ha stabilito che va considerato come protettivo un tasso plasmatico dieci volte maggiore a quello proposto dagli studi scientifici internazionali (superiore a 0,1 UI/ml invece di 0,01 UI/ml), in questo modo risultano non protetti anche molti soggetti adeguatamente protetti.
  10. Il TETANO non è una malattia infettiva!! NON si può trasmettere da una persona all’altra!
  11. Per ridurre il pericolo di reazioni gravi alla vaccinazione antitetanica il vaccino è stato notevolmente diluito, rendendolo clinicamente inefficace. Nonostante ciò le complicazioni possibili dopo l’inoculazione sono le seguenti: febbre elevata, dolori, formazione ricorrente di ascessi, danni al nervo dell’orecchio interno, neuropatia demielinativa (demielinizzazione condizione degenerativa del sistema nervoso), shock anafilattico e perdita di coscienza.
Tuttavia, allo stato dei fatti In Italia, la vaccinazione antitetanica è stata resa obbligatoria dal 1938 per i militari, dal 1963 per i bambini nel 2° anno di vita e per alcune categorie professionali considerate più esposte a rischio di infezione (lavoratori agricoli, allevatori di bestiame, ecc.). Dal 1968 la somministrazione è stata anticipata al 1° anno di vita e il calendario vaccinale vigente prevede la somministrazione di tre dosi al 3°, 5° e 11°-12° mese di età (vedi calendario vaccinale del Ministero della Salute).
Per scaricare il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale (PNPV) 2012-2014 clicca qui.
Al ciclo di base fanno seguito due dosi di richiamo, rispettivamente al 5°-6° anno di vita e fra gli 11 e i 15 anni; ulteriori dosi di richiamo sono raccomandate a cadenza decennale. A livello nazionale le coperture vaccinali entro 2 anni di età sono molto elevate benché ad oggi, in Italia, i casi di tetano sono nell’ordine delle 90 unità all’anno, di cui l’85% sopra i cinquant’anni. Queste cifre sottolineano l’inopportunità di milioni di dosi di vaccino iniettate su neonati, sui quali il pericolo di tetano ha valenza zero.
A questo proposito, vedasi la tabella allegata alla ricerca epidemiologica del 2002 di cui sopra in cui sono specificati il Numero di casi e tassi d’incidenza per 100.000 abitanti di tetano per classi d’età, sesso e decenni di notifica, Italia, 1971-2000.
E’ evidente come i casi aumentino con l’avanzare dell’età. A confermare questo dato, un altro documento importante, il Report 2008 dell’European CDC, l’Annual epidemiological report on communicable diseas in Europe 2008 che, a pag. 276 riporta: “il Tetano è un’infezione che riguarda classicamente l’età avanzata (Tetanus occurs classically in older individuals with waning immunity)”.
Ma il dato più sconvolgente è che negli anni 2001-2006 dai dati dell’ISS, un’incidenza dell’infezione da tetano nella popolazione prevalentemente non vaccinata è pari a 2,5 casi per milione (263 casi su 106 milioni di soggetti non vaccinati): http://www.epicentro.iss.it/problemi/tetano/epid.asp. Invece il rischio di vita o invalidità permanente, così come riportato dal rapporto dell’ISSSorveglianza post-marketing delle vaccinazioni nei primi due anni di vita (1999-2004) é 3,7 su 1 milione.
In conclusione il caso del tetano è una chiara dimostrazione di come le politiche sanitarie che riguardano le vaccinazioni non tengono in considerazione proprio quei dati e quelle statistiche che i servizi informativi ed epidemiologici forniscono, ma sostengono solo la difesa inconsulta e insensata degli interessi, culturali ed economici, di quanti operano in questo settore.

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