Il pastore De Chirico: «Non banalizziamo l’occultismo!»

dechiricoleonardoFERRARA – Il testo dell’ampia intervista del Resto del Carlino al pastore evangelico Leonardo De Chirico in merito alla conversione a Cristo di Andrea Volpe, ex leader delle “Bestie di Satana”, che De Chirico segue regolarmente dal 2008.FERRARA – «Che siano per gioco, per svago, per curiosità, per moda giovanile o commerciale, le esperienze spirituali alternative, più o meno consapevoli, non sono mai gratuite. Portano in sé una specie di virus, molto spesso non letale ma che si annida nel sistema operativo della vita». Leonardo De Chirico, sino al 2008 pastore della Chiesa evangelica di Ferrara, crede nella presenza del maligno. E anzi, ormai da cinque anni, incontra quello che – drammaticamente – ne è stato uno fra i principali “apostoli” in Italia. Andrea Volpe, tra i leader delle Bestie di Satana, nel carcere dell’Arginone con una condanna a vent’anni per omicidio e violenze.

È stato proprio lei a ricondurlo sulla strada della fede. Ed i vostri incontri continuano.
«Più o meno una volta al mese. Parliamo, ci confrontiamo, riflettiamo sui testi su cui è basato il percorso di riconquista dei valori religiosi e personali. Abbiamo iniziato con il Credere a Cristo, ci siamo applicati agli Atti degli apostoli, un potentissimo antidoto alle influenze sataniche. Ho partecipato a questo combattimento, come direbbe San Paolo, con le armi della preghiera, della Parola, della fede».

Si potrebbe parlare, nel suo caso, di un vero e proprio modo per scacciare i demoni.
«Se lo scremiamo dagli aspetti folkloristici e cinematografici, è così. Ho favorito e sono stato testimone della sua abiura solenne e pubblica a Satana, c’è stato anche un esercizio di autorità, non per un mio particolare carisma ma in nome di Cristo, sulle potenze demoniache. Nessuna scena alla Dario Argento però… (De Chirico ride, ndr)».

Nei giorni scorsi alcuni religiosi dell’Emilia Romagna sono tornati a lanciare l’allarme, con il conforto di un corposo dossier, sul fenomeno della religiosità alternativa, delle sette, del satanismo. Che ne pensa?
«Una preoccupazione legittima e fondata. Un richiamo importante. Ma da esponente di una “piccola” Chiesa, quella evangelica, mi permetto un dubbio sommesso: non vorrei che tra i motivi non detti di questa giusta iniziativa ci fosse anche la consapevolezza, conscia o non affiorata, di una perdita di controllo sociale. Come pastore concordo al cento per cento nel non sottovalutare i fenomeni che i vescovi denunciano, a patto che ciò non nasconda una nostalgia per il ruolo predominante della Chiesa di Roma».

Non sottovalutare. Cosa insegna l’esperienza di Andrea Volpe?
«Il suo è un caso estremo, per fortuna. Non tutti coloro che vengono da storie di abbandono scolastico, uso di droghe,
ascolto di musiche con simbologie molto esplicite, o esperienze spirituali alternative e decisamente particolari, stringono poi un patto esplicito e militante con il demonio. Ma la sua vicenda è la testimonianza che con certe cose non si scherza, perché ci sono presenze che usano questi strumenti per carpire la vita delle persone».

Anche i corsi di yoga, e persino Halloween come accusano in molti?
«Io non colpevolizzo ma, ripeto, non banalizzo. Tutte le esperienze che in maniera più o meno consapevole avvicinano ad un mondo spiritualmente negativo, non sono prive di conseguenze. Certo non tutte diventano devastanti come nel caso di Volpe, ma vanno comprese e, nel caso, affrontate».

Lei parla da uomo di fede.
«Ovvio, faccio il mio mestiere. Anzi il mestiere di Cristo. Che è anche quello di capire, nella quotidianità delle persone, quando nelle loro anime e sentimenti si trovano a fare i conti con un macigno che può avere molti nomi, e molte forme».

Basta cambiare una consonante, macigno diventa maligno. Dobbiamo dunque credere all’esistenza di Satana?
«Sì, penso proprio di sì. È una presenza personale, non solo un modo di nominare ciò che è residuale rispetto alle spiegazioni razionali. So di parlare così perché credo nell’esistenza di Dio e di un Dio buono, ma credo nell’affioramento costante di questo essere che continua a tentare di sovvertire il corso della storia e la storia degli uomini».

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