Come nel celebre film “Uccelli di rovo” postiamo oggi una storia d’amore proibita, proprio in sintonia con quella tra Maggi e padre Ralph ma che va ben oltre la fiction, sia perchè trattasi di una storia vera e perchè trattasi dell’amore tra una suora ed un prete.Si si avete capito bene, la storia di un’amore nato tra una suora ed un prete, in una missione all’estero: una storia, che ha dato i suoi frutti …perchè la suora rimane incinta e decide di portare avanti la gravidanza; così un’associazione la aiuta e la fa venire in Italia nella provincia di Pesaro, offrendole aiuto e sostegno. La suora riesce così a portare avanti la sua gravidanza e alla vigilia di Natale dello scorso anno, nasce una bambina, non riconosciuta dal padre-prete naturale, che viene subito data in adozione.
Il tribunale per la tutela dei minori, della provincia di Ancona, vaglia infatti con attenzione le diverse candidature di coppie desiderose di avere un bambino, in lista di attesa ed alla fine,trova la famiglia giusta: una coppia in provincia di Macerata, che avendo tutti i requisiti richiesti, a gennaio di quest’anno, con immensa gioia, ha potuto accogliere in affidamento, nella propria casa questa dolcissima bambina, in vista della successiva adozione.
Accade però, che trascorso qualche tempo, l’istinto materno che la gravidanza ed il parto, hanno naturalmente ed inevitabilmente innescato nella suora-mamma, hanno il sopravvento sui voti e … su tutto il resto, così, la neo-mamma suora, rinuncia ai voti e decide di appellarsi al giudice!
Insomma, la neo-mamma suora, ad un anno dalla nascita della sua bambina, la rivuole ed al grido di “Ridatemi mia figlia”, decide di fare battaglia alla famiglia affidataria della bambina; la famiglia che da un anno, si occupa di lei, che la ha accudita, amata, rassicurata, coccolata, protetta, … che ha imparato a conoscerla: questa mamma e questo papà che si sono fatti conoscere ed ai quali la bambina si è abituata ed indubbiamente affezionata.
Dopo mesi e mesi di accertamenti dei servizi sociali, che hanno sempre riscontrato che tutto fosse in regola edurante i quali, una famiglia si stava costruendo, la suora, mamma naturale della bambina, ci ha ripensato ed ha deciso di riavere la sua bambina e di essere una mamma a tutti gli effetti,innescando una vera e propria battaglia legale, a tutt’oggi in corso ed il cui esito si vedrà …
Poche settimane fa infatti, il tribunale ha deciso con un provvedimento, che la bambina, deve tornare dalla madre naturale: un provvedimento che viene immediatamente impugnato dalla famiglia affidataria e che ha fatto si, che la Corte d’appello abbia bloccato tutto, in attesa di quella che sarà la sentenza definitiva.
Quale sarà la sentenza definitiva … e soprattutto quale sarà la soluzione migliore per questi genitori e soprattutto per questa innocente bambina? Vedremo come andrà a finire! Fonte
Questi di certo sono gli errori – orrori provocati dal celibato imposto dalla chiesa cattolica romana. E’ una questione, che molto spesso viene alla ribalta che, comunque, nonostante le nuove prese di posizione della sede pontificia, rimane sempre oggetto di critica anche negli stessi ambienti cattolici.
Le problematiche che stanno alla base delle scelte della chiesa romana sono molto complesse e toccano l’essenza stessa dell’esistenza dell’organizzazione ecclesiale cattolica.
Quindi, sebbene da una parte si avverte il bisogno di una revisione di certi presupposti, dall’altra il papa ribadisce che il celibato del clero cattolico non si tocca. Infatti, quello che risulta difficile percepire al cattolico medio è che la rimozione di un tale caposaldo della dottrina romana scuoterebbe dalle fondamenta l’ordine gerarchico della chiesa cattolica come noi lo conosciamo oggi.
Grazie a Dio il problema del celibato imposto non esiste nella chiese evangeliche, infatti, seguendo l’insegnamento biblico, i pastori o anziani o vescovi, possono sposarsi. Anzi, di solito, si ritiene più congeniale lo stato matrimoniale a quello da single. Del resto, ciò è in armonia con quanto accadeva nella chiesa primitiva, rintracciata nel Nuovo Testamento. Paolo scriveva a Timoteo: “Bisogna dunque che il vescovo sia irreprensibile, marito di una sola moglie, sobrio, prudente, dignitoso, ospitale, capace di insegnare…” 1 Timoteo 3:2. Scrive ancora a Tito, “Per questa ragione ti ho lasciato a Creta: perché tu metta ordine nelle cose che rimangono da fare, e costituisca degli anziani in ogni città, secondo le mie istruzioni, quando si trovi chi sia irreprensibile, marito di una sola moglie, che abbia figli fedeli, che non siano accusati di dissolutezza né insubordinati. Infatti bisogna che il vescovo sia irreprensibile, come amministratore di Dio; non arrogante, non iracondo, non dedito al vino, non violento, non avido di guadagno disonesto, ma ospitale, amante del bene, assennato, giusto, santo, temperante, attaccato alla parola sicura, così come è stata insegnata, per essere in grado di esortare secondo la sana dottrina e di convincere quelli che contraddicono”,Tito 1:5-9. Ma, visto che non se ne parla nella Bibbia, come è accaduto che il clero cattolico sia stato costretti al celibato? Utilizzo volontariamente la parola “costretti” perché nella Parola di Dio si parla di celibato, volontario. Ne parla lo stesso Gesù “Poiché vi sono degli eunuchi che sono tali dalla nascita; vi sono degli eunuchi, i quali sono stati fatti tali dagli uomini, e vi sono degli eunuchi, i quali si sono fatti eunuchi da sé (è una scelta volontaria e personale) a motivo del regno dei cieli.” Matteo 19:12. L’imposizione del celibato è condannata dalla Bibbia. “Ora, lo Spirito (Santo) dice espressamente che nei tempi a venire alcuni si allontaneranno dalla (vera) fede…proporranno cose false per ipocrisia…vieteranno il matrimonio e comanderanno d’astenersi da cibi che Iddio ha creati.”, 1 Timoteo 4:1-3.
Lo Spirito Santo parlando alla Chiesa primitiva ha previsto che ci sarebbe stato qualcuno che, allontanandosi dall’insegnamento autentico, avrebbe vietato il matrimonio. Così come avrebbe anche vietato l’astensione da certi cibi. Ci spiace doverlo dire, ma doveroso farlo per amore della verità, ma fu sempre la Chiesa Cattolica a proibire di mangiare carne il Venerdì, cosa che, come vediamo, non solo non è contemplato nella Bibbia ma viene addirittura considerato un insegnamento contrario alla dottrina cristiana autentica. Ad un certo punto della storia della Chiesa sono iniziate alcune tendenze che si allontanavano dall’autentico insegnamento apostolico.
Come un fiume è più puro alla fonte e nel suo cammino porta con se detriti e sporcizie che incontra per strada, così la pura dottrina del Nuovo Testamento venne a contaminarsi con tendenze filosofiche, ascetiche ed estremismi di vario genere. Basti pensare ad esempio ad Origine, il quale, nel III secolo, in un eccesso di interpretazione letterale delle parole di Gesù, si evirò. Girolamo, traduttore della Bibbia ufficiale in latino della Chiesa Cattolica, scrisse sulla verginità. E, sebbene io lo trovi, visto il mio amore per la patristica, davvero interessante. Dall’altra non posso non vedere il seme di quelle concezioni che hanno portato ad una visione talmente estremista della concezione della sessualità nella Chiesa.
Il celibato quale requisito essenziale per il clero origina infatti palesemente da una visione peccaminosa del sesso in sé, anche in seno al matrimonio. Sappiamo tutti, ad esempio, che per la chiesa romana anche i rapporti sessuali all’interno della coppia sposata, del matrimonio, se non hanno il fine della procreazione, sono considerati peccato. Nulla di più esasperato. L’unione matrimoniale è benedetta da Dio. Essa è istituita da Dio stesso! E, come Paolo ci chiarisce nelle sue epistole, la vita sessuale all’interno del matrimonio è fondamentale.
Leggiamo quello che dice la Parola di Dio in proposito. “…ma, per evitare le fornicazioni, ogni uomo abbia la propria moglie e ogni donna il proprio marito. Il marito renda alla moglie ciò che le è dovuto; lo stesso faccia la moglie verso il marito. La moglie non ha potere sul proprio corpo, ma il marito; e nello stesso modo il marito non ha potere sul proprio corpo, ma la moglie. Non privatevi l’uno dell’altro, se non di comune accordo, per un tempo, per dedicarvi alla preghiera; e poi ritornate insieme, perché Satana non vi tenti a motivo della vostra incontinenza.” 1 Corinzi 7:2-5. Il matrimonio è un’istituzione santa, e il sesso all’interno del matrimonio non “sporca” la santità del cristiano. L’uomo e la donna sposati non sono meno santi di chi si mantiene “vergine” fisicamente per il Signore.
L’incredibile teoria della chiesa romana sull’astinenza che dovrebbero praticare i coniugi e la sua posizione contro i metodi di un sano cristiano/a portano alla mente le parole che disse il Signore al clero giudaico“caricate la gente di pesi difficili da portare”, Luca 11:46. Questo pensiero e le riflessioni che ne conseguirono, portarono con il tempo all’imposizione del celibato al clero, nell’assurda ricerca di una purezza e santità estrema, dove la Bibbia nemmeno ci dice di cercarla.
(notiziecristiane.com)
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