Di Cristiano De Chirico, staff di Porte Aperte in Italia
La crescita numerica di persone sorde tra coloro che credono e che soffrono a motivo del Vangelo, riflette ciò che si legge nel Nuovo Testamento: Gesù si rivolgeva agli emarginati della società con lo straordinario messaggio di una vita nuova, rinnovata. Ed è questo che sta accadendo in Asia centrale.
I cristiani ex-musulmani sordi che popolano quella regione sono sorelle e fratelli molto coraggiosi, trasformati dall’amore di Dio e dal bene ricevuto dal Suo popolo. Ascoltando le loro storie ce ne rendiamo subito conto: i sordi in Asia centrale sono discriminati, trattati come gli ultimi. Ecco perché chi tra loro si converte non ha alternativa che mettersi alla ricerca di altri per condividere Gesù.
L’amore di Cristo li costringe, per questo hanno estremo bisogno delle nostre preghiere. Come scrive l’apostolo Paolo nella sua seconda lettera ai Corinzi, “…l’amore di Cristo ci costringe, perché siamo giunti a questa conclusione: che uno solo morì per tutti, quindi tutti morirono; e che egli morì per tutti, affinché quelli che vivono non vivano più per sé stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per loro”.
Violenza, arresti e prigione sono infatti pericoli costanti, lo sanno, hanno considerato il costo, ma rimangono fermi nella certezza che per Gesù… vale la pena rischiare.
Cercare di rispondere ai tanti bisogni del popolo cristiano sordo in Asia centrale può generare forte stress, per questo come Porte Aperte lavoriamo a stretto contatto con i nostri partner locali, sostenendo la comunità in diversi modi: insegniamo la lingua dei segni, formiamo alla lettura e alla scrittura, forniamo aiuti economici per l’avvio di progetti che generano reddito e che rendono i cristiani sordi autosufficienti (microcredito), affianchiamo le ragazze vittime di abusi, per sostenerle nel difficile processo di guarigione dal trauma.
Noi siamo orgogliosi delle nostre sorelle e dei nostri fratelli sordi, ne riconosciamo il valore e il ruolo per l’avanzamento del Regno di Dio fino alle estremità della terra, per questo desideriamo continuare a camminare al loro fianco, insieme con tutti voi. Lo vogliamo fare con estrema riconoscenza a Dio e con stupore per la grandezza della Sua opera.
La preghiera è vitale, sappiamo che possiamo contare sul vostro supporto. Le sorelle e i fratelli sordi che vivono nei territori di persecuzione svolgono con gioia e fedeltà il loro servizio al Re, mentre affrontano sfide e prove molto dure. Il loro atteggiamento risponde alla chiamata biblica ad andare, senza ripensamenti, sapendo che il ritorno non è garantito.
https://www.fedepericolosa.org/il-nostro-orgoglio/
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