Ieri sono stato nella chiesa di Lugano in Svizzera con alcuni fratelli e meditavo su di una parola che Gesù disse e che mi ha sempre molto colpito. La predica riguardava la donna Maria di Betania nella casa di Simone il lebbroso detto anche il fariseo, dipende dalla traccia che vogliamo seguire se quella di Matteo o quella di Luca infatti, Matteo lo chiama ”il lebbroso”, Luca, invece, “il Fariseo”.
Ad un certo punto del racconto fa la sua comparsa una donna con un vaso di alabastro e tutto ciò che ne consegue nella narrazione. Il gesto di adorazione nei confronti di Gesù da parte della donna, secondo i cronisti fece partire l’indignazione dei presenti, sia dei discepoli del Signore sia di Simone il fariseo. Quella di Simone è più cattiva rispetto a quella fatta dai discepoli, perché Simone ebbe a dubitare di Gesù in quanto avrebbe dovuto sapere chi era la donna che lo stava toccando (Luca 7:39:).
Una critica che si rivela poco costruttiva, molto cattiva e Gesù risponde a questa critica invitando Simone ad ascoltare cosa aveva da dirgli (v. 40). “Quando sono venuto non mi hai lavato i piedi, non mi hai dato un bacio, non mi hai versato dell’olio…”. Quelli che Gesù elenca, a quei tempi, in Palestina, erano ritenuti segni di grande ospitalità. Egli da una risposta ai discepoli che è straordinaria e a me sarebbe piaciuto esserci a quella riunione.
I discepoli fra di loro conversavano dicendo che era uno spreco utilizzare tutto quell’olio di nardo che aveva un gran valore. Essi avrebbero voluto venderlo per poi darne il ricavato ai poveri. Ma Gesù risponde loro: “Siete noiosi! Perché date noia a questa donna?”.
Pensate se Gesù dicesse di noi “Siete noiosi!”. Ecco, bisogna puntare a non risultare noiosi per Gesù; bisogna evitare di avere sempre da ridire, anche su quelle cose che apparentemente non si comprendono e quindi cercare di non comportarsi come, invece, si comportarono i discepoli che non riuscirono a comprendere il gesto di Maria di Betania.
Ma da cosa nasceva effettivamente la critica dei discepoli? Nasceva dal fatto che l’unguento adoperato dalla donna era un olio profumato e costoso, di nardo puro, che lei usava durante la sua attività di meretrice. Nell’usarlo con Gesù, però, Maria rompe il contenitore d’alabastro. Quel gesto serviva a far capire che aveva trovato la salvezza, il Messia e che non sarebbe più tornata a fare la meretrice. Ai piedi di Gesù finisce tutto della sua vecchia vita; essa va a rinnovarsi completamente.
Dopo queste spiegazioni, secondo voi, cosa ricorderemo di più, l’invito di Simone il fariseo o il gesto di Maria? Gesù stesso dirà quella sera: “In verità vi dico, che ovunque nel mondo si parlerà di questa donna”. Quella donna aveva “urtato i discepoli”, scandalizzato i farisei, ma Gesù quella sera le mise il timbro facendo in modo che il suo gesto e lei stessa rimanessero indimenticabili.
L’invito, lo si ribadisce, è quello di non dare noia né a Gesù, né allo Spirito Santo. Maria entra in scena mettendosi in evidenza con un gesto semplice e sincero, ai piedi di Gesù! Quella serata doveva diventare il ricordo di una cena in casa di Simone il lebbroso, che cerca di sdebitarsi con Gesù che lo aveva guarito, perché Simone sentiva la necessità di ricambiare quanto ricevuto. E chissà quante saranno state le preoccupazioni di Simone affinché la serata andasse bene, lui che si accingeva ad ospitare Colui che ha ribaltato i banchi dei cambiavalute nel Tempio, che dice che il sabato è fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato, che ha chiamato tutti sepolcri imbiancati, insomma, è preoccupato di riuscire a essere degno di ospitare nella sua dimora DIO IN TERRA.
Chissà quante raccomandazioni avrà ricevuto dagli altri convenuti: “Non prendiamoci troppe confidenze”, “ Dopo ognuno torni a casa sua”. Ma Gesù aveva ben altro da dire a Simone: “E, voltatosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Io sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato dell’acqua per i piedi; ma lei mi ha bagnato i piedi di lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; ma lei, da quando sono entrato, non ha smesso di baciarmi i piedi. Tu non mi hai versato l’olio sul capo; ma lei mi ha cosparso di olio profumato i piedi. Perciò io ti dico: i suoi molti peccati le sono perdonati, perché ha molto amato; ma colui a cui poco è perdonato, poco ama”. Poi disse a lei: “I tuoi peccati sono perdonati”. Quelli che erano a tavola con lui cominciarono a dire in loro stessi: “Chi è costui che perdona anche i peccati?”. Ma egli disse alla donna: “La tua fede ti ha salvata; va’ in pace” (Luca 7:45-50).
Siamo alla fine. Sento che qualcuno è qui e vorrebbe in qualche modo disobbligarsi con il Signore, perché ha ricevuto del bene. E qualcuno che ha ricevuto del bene lo sa, è qui stasera in mezzo a noi e in qualche modo sta cercando di capire cosa dovrà fare per il Signore visto che ha ricevuto del bene. Ebbene, mi permetto io di ripetere a chi di voi è in questa condizione che non deve essere noioso. Nessuno potrà mai disobbligarsi davanti al Signore. Perché se vivi una relazione così, rischi davvero di risultare noioso e non hai idea di cosa davvero può essere il Regno di Dio. Bisogna, invece, tenere bene a mente quanto riuscì ad ottenere Maria con il suo semplice gesto, un gesto che quella sera consegnò Gesù all’immortalità, al ricordo perenne in tutti noi, al riconoscimento come figlio di Dio per tutto il genere umano. Lei, quella sera, ha detto a Gesù “TU SEI IMMORTALE, SEI COLUI CHE VIVE PER SEMPRE!”.
Stasera caro lettore voglio dirti una cosa che per me è molto importante: vai da Gesù, offriGli il meglio di te, rompi tutti gli indugi che ti tenevano frenato nei suoi confronti e consegnati a Lui con la stessa sincerità che usò Maria di Betania quella sera in casa di Simone.
Gennaro Chiocca
Francesco La Manna