I figli di Eli pur essendo sacerdoti, non tenevano conto e non rispettavano minimamente le cose di Dio, e il loro peccato era diventato oltremodo grande davanti all’Eterno.
Per questo motivo, la casa di Eli giaceva nelle tenebre del peccato…“ma la lampada di Dio non era ancora spenta e Samuele era coricato nel tabernacolo dell’Eterno, dove si trovava l’arca di DIO”. (1 Samuele 3: 3)
Inizialmente Samuele non riconosce la voce del Signore, infatti per ben tre volte va da Eli pensando fosse lui a chiamarlo, ma dopo la terza Eli comprende che l’Eterno stava chiamando Samuele, e allora dice a Samuele: “«Va’ a coricarti; e, se sarai chiamato ancora, dirai: “Parla, SIGNORE, poiché il tuo servo ascolta”». (1 Samuele 3:9)
E Samuele andò a coricarsi al suo posto.
“Quindi, l’Eterno venne, si pose li vicino e chiamò come le altre volte “Samuele Samuele” e Samuele questa volta risponde: “eccomi parla o Eterno poiché il tuo servo ascolta…” (1 Samuele 3:10)
Samuele si trovava al posto giusto, nella posizione e nell’atteggiamento giusto, nel silenzio non solo attorno a se ma anche dentro di se, nell’attesa… nella disponibilità del cuore e della mente, nella consacrazione personale.
Quando il Signore si rivela a noi, dobbiamo essere soli con Lui, soltanto il nostro cuore,la nostra anima possono recepire e capire la profondità delle Sue parole,è un qualcosa di diretto, di personale, di intimo che solo a noi può essere rivelato.
Se il Signore ce lo chiede potremmo poi, come nel caso di Samuele riferirlo anche ad altri ma nel momento in cui il Signore ci comunica qualcosa dobbiamo essere soli con Lui, nel silenzio senza rumori, distrazioni o altro…totalmente disposti, a fare ciò che Lui ci chiederà.
Soltanto in questa condizione di umiltà, di silenzio, di abbandono, di disponibilità e di sincerità del cuore, il Signore potrà servirsi di noi!
Samuele era un piccolo fanciullo, senza alcuna esperienza, inizialmente come abbiamo visto non riconosce neppure la voce dell’ Eterno, ma il suo cuore era umile e sinceramente disposto a fare la volontà di Dio, Dio conosceva il suo cuore è si servito di lui per rivelare cose estremamente gravi ed importanti, giudizi terribili che sarebbero caduti sulla cosa di Eli.
Questo mi riporta alla mente un versetto in (Matteo 11: 25 ) che dice: “… Io ti rendo lode o Padre, Signore della terra, perché hai nascosto queste cose hai savi e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli fanciulli”
A volte il Signore per parlare al nostro cuore, per rivelarci cose che forse non vorremmo neppure ascoltare si serve di persone apparentemente insignificanti… umili e ciò che noi dobbiamo fare è soltanto ascoltare, perché è Dio che in quel momento ci parla attraverso quella persone.
Eli era il sacerdote che Dio aveva scelto, per salire al Suo altare… per bruciare il Suo profumo e portare l’efod alla Sua presenza, un’ uomo con molta esperienza, già avanti con gli anni, ma questo non gli impedì di perdere di vista le giuste priorità; l’ integrità e la fedeltà alla parola di Dio,onorando più i figli, del suo Dio!
Eli avevo perso di vista l’importanza e la centralità delle cose dal punto di vista cristiano e assecondava i suoi figli nel peccato lasciandoli liberi di agire in modo perverso contro l’Eterno, li osservava passivamente, mentre profanavano il tempio di Dio con ogni tipo di abominazioni,un tempio che doveva essere rispettato, perché era un tempio Santo e consacrato all’Eterno.
Il Signore dice:“…io onorano quelli che mi onorano, ma quelli che mi disprezzano saranno disprezzati” (1 Samuele 2:30)
Eli, aveva perso di vista le cose importanti, le cose che hanno valore agli occhi dell’Eterno e per metterlo di fronte alla sua posizione sbagliata, alle sue responsabilità come servo di Dio e come padre, Dio si serve di un piccolo fanciullo.
Personalmente mi chiedo, qual’ è la mia, la nostra posizione davanti a Dio?
Dio è davvero al primo posto nella nostra vita, Il nostro cuore è davvero un cuore umile, sincero, senza alcuna ambiguità, consacrato all’Eterno come il cuore del piccolo Samuele, disposto a fare soltanto la Sua volontà ?
Oppure, come Eli, abbiamo perso di vista la centralità delle cose dal punto di vista cristiano e viviamo passivamente tutto ciò che riguarda il peccato,assecondando le cose sbagliate ?
A volte, dimentichiamo che assecondando il male facendo finta di niente, ci rendiamo colpevoli noi stessi davanti a Dio, e un giorno il Signore ci chiederà conto anche di questo.
Desidero concludere con questa frase ( che faccio mia)“ eccomi…parla o Eterno poiché la tua serva ascolta…”
Che il Signore mi aiuti/ci aiuti a comprendere l’importanza dell’umiltà, del silenzio e dell’ascolto nella fedeltà alla parola di Dio, nell’intimità di una profonda e continua comunione col Padre , dove non c’è spazio per l’ambiguità, la malizia e l’orgoglio,Ma prevale sempre e soltanto il desiderio di fare la Sua volontà!
A Dio sia la gloria
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