Un incontro in Senato per evidenziare le criticità del sistema di ingresso in Italia per motivi lavorativi
Presentato il 30 maggio in Senato il dossier “I veri numeri del decreto flussi: un sistema che continua a creare irregolarità”, redatto dalla campagna Ero Straniero. Al tavolo, fra gli altri, anche Giulia Gori, per la Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei). Alla campagna Ero Straniero, infatti, la Fcei aderisce fin dal 2017.
La conferenza stampa di presentazione è stata organizzata dalla Campagna Ero Straniero con il supporto della Sen. Cecilia D’Elia.
Nel suo intervento, Giulia Gori ha evidenziato le criticità del sistema di ingresso per lavoro in Italia tramite il decreto flussi e il click day. Nonostante i recenti interventi normativi volti a semplificare la procedura, il sistema rimane rigido e inefficace, con danni sia per i lavoratori sia per le aziende.
Nel nuovo dossier relativo agli anni 2022 e 2023, emerge che le domande pervenute durante i click day sono molte più numerose delle quote stabilite, rendendo il sistema una “lotteria” aleatoria e ingiusta. Inoltre, c’è il problema delle procedure burocratiche, con lunghe attese per il rilascio dei visti e per le convocazioni in ambasciata, attese incompatibili con le esigenze immediate delle aziende e delle famiglie.
Il rapporto evidenzia che solo il 30% delle quote stabilite si traduce in contratti effettivi, lasciando il 70% dei lavoratori in una condizione di irregolarità e ricattabilità. Molti lavoratori peraltro sono vittime di truffe, in certi casi addirittura si parla di pagamenti di migliaia di euro per essere chiamati da un’azienda. Il permesso di soggiorno per attesa occupazione, previsto dalla normativa per evitare queste situazioni, viene utilizzato in modo residuale.
Nel corso della conferenza, Fabrizio Coresi, ActionAid Italia, e Francesco Mason, ASGI, hanno illustrato il risultato di questo lavoro di analisi dei dati emersi attraverso gli accessi agli atti. L’analisi è stata arricchita dal contributo di esperti come Paola Bonizzoni e Fabio De Blasis, che hanno studiato la “migration industry“, e dalle testimonianze di Claudio Cappellini, che ha offerto il punto di vista delle imprese, mentre Laura Hardeep Kaur ha raccontato delle difficoltà affrontate dai lavoratori immigrati.
In conclusione, Gori ha parlato dell’inefficacia del sistema del decreto flussi. La Campagna Ero Straniero suggerisce due tipologie di interventi: uno a breve termine, che prevede il rilascio del permesso di soggiorno per attesa occupazione in casi di rigetto della procedura per motivi non imputabili al lavoratore. L’altro, a lungo termine, propone modifiche normative per superare il sistema attuale e per introdurre percorsi di ingresso diversificati e flessibili.
Tra le proposte a lungo termine, ad esempio, ci sono l’introduzione di un meccanismo di assunzione diretta extra-quote, permessi di soggiorno per ricerca lavoro con sponsor e regolarizzazione, attraverso un «meccanismo permanente di regolarizzazione attraverso un contratto di lavoro o per radicamento sociale». In particolare, per quest’ultimo – afferma Gori – si potrebbe parlare di «introduzione di un permesso di soggiorno per radicamento sociale che tenga conto della sussistenza di legami familiari o affettivi nel territorio italiano; della durata della permanenza, anche irregolare, sul territorio; della conoscenza della lingua italiana».
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