10 Comandamenti – Le regole di Dio per vivere da Cristiani

10_comandamentiNon avere altri dii nel mio cospetto… Poco dopo aver liberato i figliuoli d’Israele dalla schiavitù in Egitto e iniziato il viaggio verso la terra promessa, Mosè fu chiamato da Dio sul monte Sinai.

Lassù deve avergli detto qualcosa di simile a questo: “Mosè, la tua gente è ora in marcia verso la prosperità. La terra che vi ho promessa è ricca e fertile e il frutto sarà molto più abbondante di quanto non abbiate bisogno. Quello è infatti il paese ove scorre il latte e il miele. Ma, Mosè, la gente non è felice e soddisfatta col solo possesso di beni. Il modo di vivere è molto più importante di quello che si ha. Per questo sto per darti dieci regole di vita. Voglio che tu insegni queste regole al popolo. Se vivranno secondo queste regole io prometto di benedirli, ma, attento, se violeranno queste leggi saranno penalizzati molto severamente. Un’altra cosa, Mosè: queste regole di vita sono per tutte le genti di tutti i tempi. Non saranno mai fuori moda, non potranno mai essere abrogate o modificate”.

Noi abbiamo queste regole: i Dieci Comandamenti come sono riportati in Esodo 20 che non sono soltanto il fondamento del comportamento morale e spirituale, ma anche quello per la pace e la prosperità degli individui e delle collettività.

La Bibbia dice: “Lo stolto ha detto nel suo cuore: Non c’è Dio” (Salmo 14:1), e infatti solo uno stolto può immaginare di essere abbastanza grande e abile da violare le immutabili leggi dell’Eterno lddio e continuare a star bene. Nessun uomo può infrangere le leggi di Dio, può far solo del male a se stesso.

La sequenza nella quale Dio ha dato le sue leggi è molto importante.

Le prime quattro trattano del rapporto fra l’uomo e Dio, le altre sei trattano dei rapporti interpersonali fra uomo e uomo. Prima che l’uomo possa vivere in buona armonia col proprio simile deve essere a posto con Dio.

Qualcuno ha detto: “La mia religione è la regola aurea”, ma la regola aurea non è religione di nessuno perché non è una religione, è soltanto l’espressione della religione. O, come disse H. G. Wells, “finchè l’uomo non trova Dio, non trova il bandolo della matassa e la sua attività è senza scopo”.

Il primo comandamento ha qualcosa di sorprendente. Noi penseremmo che dovrebbe dire: “Crederai in un Dio”, una legge contro l’ateismo. Ma una legge di questo genere non c’è perchè Dio si preoccupò d’inserire questa legge in noi stessi al momento della creazione.

Ad un bambino non insegnamo ad aver fame o sete, è la natura che lo fa. Noi dobbiamo però insegnare ai nostri bimbi a soddisfare fa. me e sete in modo appropriato.
L’uomo crede ed adora per istinto. Nella Bibbia non c’è neppure il più piccolo tentativo di provare l’esistenza di Dio. L’uomo è creato incompleto e non trova pace finchè non soddisfa la sua fame più profonda, lo struggimento dell’anima sua. Il pericolo sta nel fatto che l’uomo può pervertire il suo istinto di adorazione e farsi un falso dio.

 Nessun falso dio soddisfa l’aspirazione dell’anima ma possiamo, e molti lo fanno, sprecare la nostra vita nel cercare soddisfazione in falsi oggetti di adorazione. E’ per questo che la prima regola di Dio per la vita è: “Non avere altri dii nel mio cospetto”.

A Vicksburg, nello stato del Mississippi, un ingegnere mi mostrò un canale quasi secco e mi disse che una volta un braccio del grande fiume Mississippi scorreva lì, ma il suo corso era stato spostato sca· vando un canale. Il corso del braccio del fiume non poteva essere fermato, ma poteva essere deviato. Così è per quando riguarda il nostro adorare Dio. Senza un oggetto di adorazione l’uomo è incompiuto. Lo struggimento della sua anima deve essere soddisfatto. Ma può accadere che l’uomo smetta di adorare il vero Dio per farsene un altro.

C’è stata gente che ha adorato il sole o una stella o un monte. In alcuni paesi la gente adora una mucca o un fiume o qualcos’altro. Noi pensiamo che questi popoli siano primitivi. E lo sono, ma non più di quanto non lo siano moltitudini di persone in quel paese illuminato che chiamiamo America. Dio ordinò: “Non avere altri dii nel mio cospetto”, ma noi siamo colpevoli di aver violato questo comandamento.

Ci sono almeno 5 oggetti di adorazione che moltitudini di persone hanno oggi “nel cospetto” di Dio:

  1. ricchezza,
  2. fama,
  3. piacere,
  4. potere,
  5. saper.

Per quanto molti di noi non pensino di diventare mai veramente ricchi, non siamo però mai soddisfatti di quello che possiamo ragionevolmente arrivare ad avere. Forse è una cosa buona eccetto quando questa smania ci fa deviare dal la nostra ricerca di Dio. Può capitare che diventi così interessato a quello che ho, da dimenticare i bisogni della mia anima.

Molti di noi non si aspettano certo di diventare famosi, eppure c’è il bambino che dice: “Guardate che salto alto che faccio”, oppure: “Guardate come corro bene”.

Fin dalla nascita portiamo con noi il desiderio di essere notati. Non c’è nulla di male, Dio ha dato a ciascuno di noi un’identità separata e desideriamo essere notati. Come pastore ho parlato con molte persone la cui vita è un naufragio e non conoscono felicità solo perchè non hanno ricevuto l’attenzione che desideravano.

Ci sono persone che si offendono moltissimo per un nonnulla. In America si spende più denaro per cosmetici di quanto non se ne spenda per l’avanzamento del Regno di Dio. Non c’è nulla di male a desiderare di avere un bell’aspetto. Ma c’è tutto il male quando il desiderio di mettersi in mostra diventa il nostro primo desiderio, e così il nostro dio.

Tutti gli uomini desiderano essere felici, ma si commette errore iI pensando che il piacere è il mezzo per ottenere la felicità. Col piacere si dimentica la monotonia della vita di tutti i giorni, ma non si soddisfa l’anima. Il piacere è come la droga per avere più eccitazioni, più emozioni, più sensazioni, è necessario aumentare sempre di più la dose finchè ci si trova a brancolare fra le tombe delle nostre passioni ormaimorte. E’ come preparare i nostri pasti solo con pepe e sot· taceti. Una delle più grandi tentazioni è di mettere il piacere prima di Dio.

Nel potere e nel.sapere non c’è nulla di male. In America l’energia elettrica a disposizione di ciascun cittadino è equivalente all’energia prodotta da 150schiavi. Ma quando il potere viene ricercato per se stesso, quando il potere viene adorato, trasforma le persone in tanti piccoli Hitler. Il sapere di per sè è cosa buona, ma l’adorazione del sapere distrugge l’obbedienza, proprio come l’adorazione del potere distrugge il carattere.

Adorare lddio ci porta ad essere come Dio e ad obbedire alla Sua volontà. Così’ ci miglioriamo e camminiamo nei sentieri del retto vivere quando non abbiamo altri dii nel cospetto delI’lddio vivente.

Dal Libro: La psichiatria di Dio


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