AMA IL SIGNORE

di Agostino Masdea  –  Malachia fu l’ultimo profeta dell’antico testamento. Il suo nome significa “messaggero”.  Visse in un tempo particolare: il popolo di Dio viveva una profonda crisi spirituale. Il suo messaggio comincia con queste parole da parte di Dio: “Io vi ho amati”. L’uso del tempo passato era solo per ricordare che quell’amore aveva origini remote ed era ancora intatto.

“Io vi ho amati”. Dio li aveva liberati dalla schiavitù in Egitto, gli aveva dato una terra benedetta, stillante latte e miele, li aveva destinati ad essere il Suo tesoro particolare, e tutto questo non perché erano migliori, più santi o più giusti degli altri popoli, ma perché li aveva scelti ed amati.

Questo amore però non era stato ricambiato da Israele. Non erano stati riconoscenti e si erano comportati nei Suoi confronti in modo disonorevole.   Il loro culto era diventato una formalità e la loro adorazione solo esteriorità, senza sentimento e senza cuore.

Il Signore rimprovera la loro mancanza di rispetto, di timore, e dice: “Un figlio onora il padre e un servo il suo signore. Se dunque io sono Padre dov’ è il mio onore? E se sono Signore, dov’ è il timore di me?”

“Dio è amore”, dice Giovanni nella sua prima lettera. E aggiunge: “Non che noi abbiamo amato Dio, ma Lui ha amato noi… Noi lo amiamo, perché Egli ci ha amati per primo”. 1 Giovanni 4:10;20

Prendiamoci un po’ di tempo oggi per riflettere sul grande amore di Dio per noi. E se sentiamo l’amorevole rimprovero dello Spirito: Ma io ho questo contro di te: che hai lasciato il tuo primo amore” (Apoc. 2:4) fermiamoci, e chiediamo a Dio di perdonarci. Non riusciremo mai a ricambiare sufficientemente il Suo amore, ma proviamoci. Ricordiamo che il più grande comandamento è: “Ama il Signore Dio tuo con tutto il cuore”!

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