Niamey (Agenzia Fides) – “Dopo l’annuncio del ‘golpe’ nella notte in strada tutto calmo. Alcuni feriti sono stati portati all’ospedale nazionale, forse in seguito ai tiri della Guardia Presidenziale per scoraggiare quanti stavano dimostrando attorno alla casa del Presidente Bazoum” riferisce all’Agenzia Fides p. Mauro Armanino, missionario della Società delle Missioni Africane (SMA) a Niamey, la capitale del Niger dove ieri, 26 luglio, la Guardia Presidenziale ha sequestrato il Presidente Mohamed Bazoum nel palazzo presidenziale
“Le strade sono con meno traffico del solito anche perché è in atto un temporale sulla città, dopo la ‘solita’ tempesta di sabbia che ha oscurato il sole mattutino per qualche tempo” continua p. Armanino. Il missionario aggiunge alcune considerazioni sulle cause di quello che sta accadendo. “Vedremo il seguito gli sviluppi- premette – ma già da ora ci sono alcuni elementi, credo, da prendere in considerazione”. Tra questi vi sono: “Lo smantellamento dei partiti politici di opposizione (voluto o subìto …) e la ‘migrazione’ di deputati al campo presidenziale ha ridotto lo spazio politico istituzionale. Quanto alla società civile è stata asservita gradualmente al ‘progetto’ presidenziale, scomparendo come entità autonoma, critica e propositiva. La cancellazione della classe intellettuale, comprata, venduta o messa all’asta ha comportato un vuoto di pensiero difficilmente colmabile. La presenza dei numerosi militari stranieri, con basi incluse non è necessariamente amata dalla gente e dagli stessi militari nigerini”.
Nel frattempo il Ministro degli Esteri del Niger Hassoumi Massoudou, ha affermato che il suo governo rappresenta “le autorità legittime e legali”. “Il potere legale e legittimo è quello esercitato dal presidente eletto del Niger Mohamed Bazoum”. Quest’ultimo ha postato un messaggio su Twitter nel quale afferma “Le conquiste ottenute faticosamente saranno salvaguardate. Ci penseranno tutti i nigerini che amano la democrazia e le libertà”. I militati golpisti affermano di avere dalla loro parte le altre unità dell’esercito e delle forze dell’ordine ma al momento la situazione appare ancora fluida.
In Niger sia la Francia sia gli Stati Uniti hanno importanti dispositivi militari con basi, truppe e droni. Anche l’Unione Europea e l’Italia hanno una presenza militare nel Paese, confrontato da movimenti jihadisti provenienti da Mali, Burkina Faso e Nigeria. Per Parigi il Paese è strategico sia perché rappresenta l’ultimo bastione, insieme al Ciad, della presenza militare francese nel Sahel (dopo l’allontanamento dei contingenti d’Oltralpe da Mali e Burkina Faso, due Paesi nei quali golpe militari hanno rovesciato i governi civili) sia per le miniere d’uranio di Arlit fondamentali per il programma nucleare francese. (L.M.) (Agenzia Fides 27/7/2023)
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