“Pretendere un figlio a tutti i costi, violando il suo diritto ad avere e crescere con una mamma e un papà, è e sarà sempre sbagliato e in un Paese civile non potrà mai essere considerato costituzionale. Tanto l’utero in affitto quanto il commercio di gameti sono delle pretese di acquistare bambini calpestando i loro diritti. A tal proposito le gravissime frasi di Giuliano Amato nell’intervista rilasciata a Repubblica su una presunta costituzionalità delle trascrizioni dei “figli” di coppie dello stesso sesso sono la prova di come, negli ultimi anni, la Corte Costituzionale sia in preda ad una schizofrenia ideologica e lontana dalla realtà in merito a temi etici e sensibili. Forse Amato dimentica che le sue frasi sono smentite proprio dalla stessa Corte che in passato ha dichiarato legittimo il divieto di fecondazione eterologa per coppie lesbiche nella Legge 40. Se quel divieto è giusto, come fanno ad essere costituzionali le trascrizioni? Si capisce quindi come l’approccio di Amato sia quello fazioso di una Consulta che, attualmente, vuole imporre al Parlamento l’agenda politica, violando la separazione dei poteri e la democrazia rappresentativa”. Così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus
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