UE si smentisce sui genitori da riconoscere negli Stati Membri: «Diritto di famiglia è competenza nazionale». Ma Repubblica propina una fake news

Come si costruisce una fake news? Semplice. Riportando, in un titolo, una frase parziale e decontestualizzata. E’ quello che ha fatto pochi minuti fa Repubblica nella sua home page, titolando: “Diritti, UE: Gli Stati membri devono riconoscere i genitori di altri Paesi”.

Ebbene. La frase, pronunciata da Christian Wigand, portavoce della Commissione europea, rispondendo a una domanda sul caso delle famiglie arcobaleno a Padova, è decontestualizzata e soprattutto la vera dichiarazione va nel senso opposto. Ecco, infatti, la dichiarazione integrale così come riportata dall’agenzia Agi: «Personalmente non sono al corrente del caso (si riferisce all’impugnazione degli atti di nascita di 33 bambini a Padova in quanto figli di Genitori dello stesso sesso ndr) ma normalmente non possiamo commentare i casi individuali. Più in generale ricordo la nostra proposta concernente i diritti genitoriali che riguarda i casi di trasferimento da un Paese membro all’altro. Chi è genitore in uno Stato deve esserlo anche negli altri Paesi Ue, ma il diritto di famiglia è competenza nazionale».

La vera notizia, dunque, è che il diritto di famiglia è competenza nazionale, quindi le decisioni sulla genitorialità – e dunque sulle trascrizioni anagrafiche, in particolare per coppie dello stesso sesso – spettano agli Stati, alla loro sovranità e non all’Europa. Una notizia incoraggiante se guardiamo all’Italia e all’attuale Governo e che si spera possa spingere ancora più concretamente nel rendere illegali le trascrizioni così come illegale è l’utero in affitto (nell’attesa di verderlo, speriamo presto, anche reato universale).

https://www.provitaefamiglia.it/blog/ue-si-smentisce-sui-genitori-da-riconoscere-negli-stati-membri-diritto-di-famiglia-e-competenza-nazionale-ma-repubblica-propina-una-fake-news


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