Noi di notiziecristiane.com non siamo d’accordo con quelli che decidono di andare a denudarsi al mare ne tanto meno con quelli che decidono di prendere la tintarella sul bagnasciuga, o di ostentare vanità col costume di tizio o di caio… siamo, invece d’accordo con quelli che cercano di ripristinare l’ecosistema ormai distrutto e riportarlo all’origine, come Dio l’ha fatto! Purtroppo, la biodiversità è messa alle corde da abusivismo, mancanza di depuratori e rifiuti, insomma da un uomo vuoto privo di principi!Paesaggi indimenticabili, ecosistemi incontaminati e rifugi di biodiversità affacciati sul Mediterraneo sono ormai messe alle corde dall’incuria dell’uomo. Parliamo dell’Italia e questa volta delle 17 spiagge più belle del Belpaese, almeno secondo il parere di migliaia di cittadini che hanno votato via web “La più bella sei tu”. Il sondaggio di Legambiente lanciato a maggio per eleggere la spiaggia più bella dell’estate 2013 incrociando i dati on line con quelli della Guida Blu 2013 sul podio troviamo così la Cala Bianca di Camerota in Campania una piccola spiaggia incastonata nella costa cilentana. Per il popolo di internet affezionato e sensibile al lavoro di Legambiente è lei la regina indiscussa della nostra costa definita “unica e inimitabile”, “un paradiso terrestre”, “una spiaggia dove si può ritrovare la calma e la pace”. E non stentiamo a crederlo perché questa regina bianca per via del colore abbagliante dei ciottoli misti a sabbia è uno degli angoli più suggestivi della Costa di Camerota, nel Parco Nazionale del Cilento. Una perla nel cuore di una delle più famose Aree Marine Protette d’Italia segnalate dal Ministero dell’Ambiente, ovvero quella degli Infreschi e della Masseta, bagnata da uno dei mari più puliti della Penisola e raggiungibile in barca o dopo una lunga, ma incantevole escursione in un contesto selvaggio e incontaminato che abbraccia la Torre di Cala Bianca e una fonte di acqua dolce ghiacciata chiamata S. Caterina che confluisce direttamente in mare.
Ma Cala Bianca non è la sola ad essere tanto amata dagli italiani. Il sondaggio di Legambiente, infatti, ce ne sono altre 16 perle sparse in Puglia, Toscana, Sardegna, Sicilia, Calabria, Liguria, Lazio e Marche, selezionate non solo per la loro bellezza e unicità, ma anche perché simbolo di legalità, biodiversità e conservazione. Ognuna ha una peculiarità, ma tutte hanno la caratteristica di aver conservato intatta tutta la loro bellezza. Alcune di loro sono veri e propri simboli di conservazione e tutela ambientale, a volte rappresentano un presidio di legalità, ma è la bellezza, la qualità paesaggistica, il loro straordinario valore estetico, il dato che abbiamo voluto sottolineare in questo caso, un elemento unico che spesso solo in Italia troviamo con così tanta frequenza e che rappresenta la migliore caratteristica del nostro Paese”.
Oltre alla più votata Cala Bianca e alla menzione speciale per la splendida spiaggia dei Conigli nella Riserva naturale dell’isola di Lampedusa, Legambiente ha deciso di non stilare una classifica perché ognuna delle spiagge scelte meriterebbe comunque un primo posto, oltre che una sostenibile visita che idealmente abbraccia tutta la penisola. Si va, infatti, dalla Toscana con la spiaggia bianca e finissima di Cala Violina vicino a Scarlino, a quella di Cala di Forno nel Parco della Maremma, passando dalla selvaggia Cala delle Caldane all’Isola del Giglio. Oppure, per gli amanti della Sardegna, niente è paragonabile alla splendida spiaggia Su Giudeu vicino Domus de Maria, a Cala Goloritze nell’Ogliastra o a Capo Comino nel nuorese. In Sicilia oltre all’agrigentina Scala de Turchi, che ha ritrovato nuovo splendore dopo l’abbattimento dell’ecomostro, c’è Cala rossa, una delle più affascinanti spiagge di Favignana o alle Tremiti a Cala Matano. In Salento sono le spiagge di Punta Pizzo nel leccese e Campomarino di Maruggio vicino Taranto ad essere considerate “una vera bellezza”. Dalla Calabria, che con la Cala Rovaglioso nel Comune di Palmi, unisce paesaggio incontaminato, cultura antica del luogo, storia e legalità, il tour delle meraviglie continua nel Lazio, all’isola di Ponza nella suggestiva Chiaia di Luna, che “è senza dubbio una delle spiagge più belle d’Italia”. Risalendo lo stivale lungo la costa tirrenica si arriva a bocca aperta fino in Liguria, a Finale Ligure nella Baia dei Saraceni per passare poi anche in Adriatico, nelle Marche, nella famosa e incantevole spiaggia delle Due sorelle. La lista potrebbe continuare, ha assicurato Legambiente, perché le meraviglie delle coste italiane non si fermano a queste 17 segnalazioni, ma questa dettagliata lista è un importante inizio non solo per fare il punto sulle risorse naturali del Belpaese, ma anche per stimolare le amministrazioni dei nostri litorali a migliorare le attenzioni e la tutela del proprio paesaggio. “Le sedici spiagge che abbiamo deciso di premiare, ha spiegato Angelo Gentili di Legambiente, sono perle preziose di un’Italia ricca di tesori paesaggistici che rendono unico il nostro Paese. Ecco dunque che segnalare quelle più caratteristiche e speciali serve anche a ricordare che la tutela e la conservazione della bellezza italiana è una cosa seria. L’appuntamento annuale per parlare di queste coste, vuole essere proprio l’occasione per una valorizzazione delle nostre ricchezze e un momento di incontro per amministratori che hanno saputo mantenere un buon equilibrio tra fruizione e conservazione del territorio, con l’auspicio che in futuro possano essere sempre più numerosi i comuni che scelgono di percorrere la loro stessa strada”.
Del resto la strada per una maggiore attenzione alla sicurezza e alle potenzialità delle coste italiane non è passata inosservata neanche al Governo che per il 2013 ha messo a disposizione dei Comuni dieci milioni di euro del ministero dell’Ambiente per l’abbattimento di immobili abusivi costruiti in zone ad elevato rischio idrogeologico. Ad annunciare il nuovo capitolo di spesa previsto dal disegno di legge approvato il 26 luglio scorso dal Consiglio dei Ministri è stato lo stesso Ministro Andrea Orlando. Orlando ha sottolineato che quello del dissesto “è un tema prioritario e il fondo consentirà ai Comuni di accedervi con l’impegno di restituire i soldi dopo aver esercitato la rivalsa nei confronti di chi ha costruito abusivamente l’immobile”. Si tratta, secondo il Ministro, di una sorta di anticipo con valenza pluriennale che può alleviare le difficoltà finanziarie degli enti locali. Un passo importante per un problema non da poco, quello dell’abusivismo edilizio in Italia che un recente dossier, sempre di Legambiente, ha mostrato interessare il 55% delle coste della penisola. E se da una parte ogni tanto arriva qualche buona notizia, come la già citata demolizione dell’ecomostro della Scala dei Turchi, dall’altra c’è ancora molto lavoro da fare per ripulire il Paese dagli edifici abusivi, un fenomeno illegale consolidato anche grazie all’inerzia delle istituzioni preposte a contrastarlo, alla politica dei condoni, agli interessi della criminalità organizzata e a una carente programmazione urbanistica. Questo decreto assieme al pubblico riconoscimento delle amministrazioni virtuose da parte di Legambiente possono essere forse i primi passi verso la lotta all’abusivismo edilizio e per un nuovo impegno nella tutela del nostro paesaggio, riserva di biodiversità, bellezza e turismo.
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