Pubblichiamo di seguito la lettera aperta di genitori, terapisti e docenti di alunni con disabilita’ aderenti a Rete SupeRare e indirizzata al Governo ancora in carica per gli affari correnti – in particolare al premier Draghi, al Ministro della pubblica istruzione Patrizio Bianchi e al Ministro per la disabilità Erika Stefani – e ai leader politici dei principali partiti politici italiani.
Siamo un gruppo di genitori , terapisti e docenti di bambini e ragazzi con disabilita’ aderenti a Rete SupeRare e tutti frequentanti le scuole italiane di ogni ordine e grado. Ci permettiamo sottrarre un briciolo di tempo al vostro prezioso lavoro, speranzosi di poter avere un riscontro dalle vostre segreterie.
La nostra non vuole essere una polemica ma solo una richiesta di attenzione su una realtà che ogni anno si ripete e che, puntualmente siamo costretti ad affrontare.
Tra pochi giorni riapriranno i cancelli delle nostre scuole e tanti buoni propositi animano le nostre aspettative.
Purtroppo, ancora una volta, ad oggi, tanti, troppi di noi, non sanno né quante ore di sostegno ed educatore siano state assegnate ai loro ragazzi, né sanno chi troveranno in classe come collega o docente curricolare.
Sappiamo bene che far partire e funzionare la “macchina scuola” è un percorso molto complesso ma, ancora una volta, le giornate future dei nostri ragazzi, sono avvolte da tante incertezze.
Alcuni affronteranno, nuovamente, orario ridotto, più probabile capiti a quegli studenti che non avranno ancora l’assegnazione del sostegno.
Arriveranno, con calma, gli incaricati annuali e, anche i docenti strapreparati e animati dai migliori propositi, avranno bisogno di tempo per conoscere il funzionamento di quegli alunni con bisogni educativi speciali o bisognosi di specifico supporto, dovranno conoscere il contesto in cui si troveranno ad operare.
Può apparire semplice affermare che ci sono i verbali di GLO, i pdp ed i Pei degli anni precedenti per comprendere il funzionamento dei più fragili ma non è proprio così: stiamo parlando di persone e ognuna con la sua specificità, anche a parità di diagnosi; è necessario creare quel necessario feeling che solo la quotidianità può garantire e quindi occorre del tempo, a chiunque.
Nel frattempo la classe avanza nella sua programmazione ed il divario si amplia.
Vedete, se manca un fattore fondamentale e cioè la continuità, ogni anno, in ogni situazione, occorre ripartire da capo e l’anno scolastico scorre veloce.
Quando poi la disabilità è caratterizzata da un fattore intellettivo- relazionale, il tutto si amplifica, questi ragazzi hanno bisogno di certezze, hanno bisogno di essere preparati alla nuova realtà che troveranno in classe, per loro è fonte di ansia il trovarsi dinanzi una persona mai vista né conosciuta e, in questi casi, è facile che le potenzialità e le performance si abbassino notevolmente, rendendo ancora più complessa la quotidianità, hanno paura dell’ignoto e quindi ci comunicano, nelle maniere più disparate, il loro disagio e chi non conosce il loro funzionamento, può trovarsi in difficoltà nell’affrontare alcune situazioni.
Ci sono tanti dei nostri ragazzi che si troveranno a dover cambiare docenti prevalenti, di sostegno e operatori, chi garantirà loro quella necessaria continuità? Un foglio di carta in cui è riportato il verbale del GLO finale e il pei dell’anno precedente? Andrà ricostruita una rete tra scuola, famiglia ed equipe di riabilitazione o contesto sociale del singolo alunno, sono percorsi non semplici e nessun docente ha la bacchetta magica in mano, sono persone.
Abbiamo ben capito che, anche quest’anno, le dinamiche sono quelle già vissute in passato e ancora una volta ci rimboccheremo le maniche ( siamo fin troppo abituati a farlo) ma, chiediamo la vostra attenzione affinché, dal prossimo anno, questi possano diventare temi oggetto dell’agenda politica del nuovo Governo.
Con rispetto ed attenzione, vi salutiamo cordialmente
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