Il dolore emotivo non è qualcosa di cui dovremmo vergognarci

A volte ci sentiamo in imbarazzo a parlare agli altri dei nostri sentimenti, specialmente se si tratta di tristezza, disperazione e depressione molto, molto profonda. E, come se non bastasse, alcuni ci accusano di non cercare Dio abbastanza o di avere sbagliato qualcosa nella nostra vita, come se fossimo noi i responsabili del nostro malessere. Di conseguenza manteniamo le nostre lotte private, e non sperimentiamo mai la pace e la gioia interiore che Dio vuole per noi. Potremmo avere un piccolo assaggio del nostro cammino futuro, ma non riusciamo a goderne ogni giorno.

Tantissime persone, indipendentemente dalle credenze religiose o dal proprio background, non si rendono conto che hanno bisogno di una guarigione emotiva. Questa si chiama mancanza di conoscenza, mancanza di accettazione e di comprensione. Io lo chiamo “Piano di Insabbiamento”. Questa pratica di coprire il dolore emotivo rallenterà il nostro percorso verso il nostro futuro, o addirittura ci condurrà all’autodistruzione, se il dolore rimane irrisolto.

Nelle Scritture tale dolore ha provocato ad alcune persone una sofferenza continua per generazioni. Le Scritture lo chiamano “il cuore spezzato”. Elia, un potente uomo di Dio,

aveva il cuore spezzato e desiderava la morte. Davide aveva il cuore spezzato e desiderava la morte. Saul era tormentato, aveva il cuore spezzato e desiderava la morte. La conclusione è che il dolore emotivo non è qualcosa di nuovo. Non è qualcosa da nascondere, né qualcosa di cui dovremmo vergognarci.   Credo che la Scrittura fornisca dettagli sulla depressione che questi uomini della Bibbia hanno attraversato, per mostrarci che i figli di Dio possono sperimentare queste trappole emotive; ma possiamo anche vedere che Dio ce ne tirerà fuori.

La Scrittura dice che un modo per iniziare il nostro percorso di guarigione è pregare e concentrarci su Dio, quel Potere Superiore che può e manterrà la nostra mente in pace se pensiamo continuamente a Lui. Meditiamo sulla Parola anche se non ne abbiamo voglia. LodiamoLo costantemente per i nostri progressi, anche se non li vediamo ancora. Camminiamo per fede. Mettiamoci in preghiera e rivolgiamoci alle Scritture. Consentiamo a Dio di mantenere le Sue promesse nella nostra vita.

Alessio Sibilla


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