ERO UN MASCHIACCIO PERCHÉ NON AVEVO AVUTO UN PADRE: IN GESÙ HO RITROVATO LA MIA IDENTITÀ

Non sono stata cresciuta in una famiglia cristiana; sono stata cresciuta in una tempesta, senza un padre che mi chiamasse a sé e mi proteggesse dai predatori che hanno lacerato la mia anima. Una maschera non bastava a nascondere il profondo dolore che c’avevo d’entro. Alla fine, diventare qualcun’altra era la mia via di fuga.

Mi sono trasformata in un maschiaccio, in una lesbica dominante. Ho provato ad essere tutto quello che mi era mancato crescendo: una presenza maschile protettiva e forte. Mi sentivo appagata quando trovavo queste caratteristiche nelle donne con cui uscivo.

Ma alla fine mi sono stancata. Gli anni passavano con diverse relazioni andate male ed un periodo di depressione. Quello che una volta riusciva ad appagare la mia anima non bastava più. Così mi sono ritrovata seduta in una chiesa con la mia ragazza. Ero alla ricerca: mi stavo chiedendo cosa pensava Dio dell’omosessualità. Dopo il culto il pastore mi ha fatto vedere le Scritture e ha risposto alle mie domande. È stata la prima volta nella vita che ho sentito sicurezza. Dopo questo non mi sentivo più a mio agio a vivere come un maschiaccio. Mi sono resa conto del vuoto e dello squarcio che c’era nel mio cuore. Dio mi stava chiamando.

Due anni dopo, dopo ulteriori delusioni d’amore e relazioni fallite, ho risposto alla Sua chiamata. Stavo abitando in un centro di accoglienza, quando una donna anziana che veniva spesso a trovarci mi ha invitato in chiesa. È stato lì che ho sentito predicare il Vangelo e ho sentito l’amore di Dio attraverso la congregazione. Ho continuato a frequentare i culti ogni settimana e un giorno ho deciso di arrendere la mia vita a Gesù Cristo ed essere battezzata! Da quel momento sono rinata.

La chiesa si è mostrata una fonte di comunione e il più grande sostegno per la mia vita. Non avrei mai immaginato che potesse diventare la mia realtà. Sono stata perfettamente inserita nella congregazione imparando a vivere in modo responsabile, ricevendo consulenza e preghiere potenti. Sono diventata parte di una famiglia, qualcosa di strano per me, eppure stupendo che mi ha trasformata gradualmente.

Oggi sono libera e felice di abbracciare la mia femminilità. Mi aggrappo a Gesù Cristo, colui nel quale ripongo tutto il mio affetto. Ho ritrovato me stessa, la mia identità in Lui e la Sua pace regna nel mio cuore e nella mia mente.

E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù.
– Lettera ai Filippesi 4:7 –

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