di Agostino Masdea – “…Egli sazia di beni la tua bocca e ti fa ringiovanire come l’ aquila”. Salmo 103:5 – Quando un’aquila comincia ad invecchiare, sul suo becco si forma uno strato di materia dura e calcificante. Il becco diventa gonfio e dolorante, e ciò impedisce all’aquila di nutrirsi sufficientemente. Così mangia sempre meno, si indebolisce, perde il desiderio di cacciare, gli artigli non sono più forti e tutto il suo aspetto ne risente.
Poi accade qualcosa. L’aquila comincia a volare verso l’alto per raggiungere la roccia dove è cominciata la sua avventura. Non è facile, ma il suo istinto la porta a fare un enorme sforzo. Alla fine arriva su, sulla roccia, proprio sulla vetta. E lì inizia il processo di ringiovanimento. Per prima cosa comincia a strappare le sue vecchie penne col becco, poi sbattendo gli artigli contro la roccia si libera di quella pelle morta, consumata e squamosa, e infine sbatte il becco con energia sulla roccia, fino a quando lo strato di calcare si sgretola e viene via. È un processo doloroso.
Ora è irriconoscibile; ha perso tutta la sua regalità. Trova un ruscello e ristora il suo corpo dolorante con quell’acqua. Poi l’aquila ritorna sulla roccia. Il sole completerà il processo, portando calore e guarigione al suo corpo.
Dopo 40 giorni le penne tornano a crescere, gli artigli riacquistano la forza del passato, e il becco ormai è guarito. L’aquila ha riacquistato le sue forze, è ringiovanita! È un processo che consente all’aquila di riacquistare vita, e fare tutto quello che per un tempo era diventato difficile.
Il salmo 103 ci dice che Dio ci fa ringiovanire nello stesso modo. Ci sono scorie da rimuovere dalla nostra anima; forse amarezze nascoste, mancato perdono, o sentimenti di rancore verso qualcuno. Forse dispiaceri o delusioni. Torniamo alla Roccia, che è Cristo e lasciamo che il Sole della Giustizia illumini e riscaldi il nostro cuore. Porterà guarigione all’anima nostra ed essa ringiovanirà come un’aquila.
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