Il racconto shock del regista di Hollywood che incontrò il diavolo

Purtroppo, da decenni il cinema è in preda a una fascinazione per messaggi molto lontani dai valori che permettono all’uomo di vivere una vita piena e in comunione con Dio. Uno dei registi più famosi di tutti i tempi toccò con mano chi manovra le retrovie di questo mondo. 

Ci sono infatti alcuni film che sembrano non andare per niente giù allo show-business. Il grande regista lo vide con i propri occhi.

C’è ad esempio un film molto particolare di un autore cristiano che era nato per combattere l’industria di Hollywood, e che proprio per questa ragione pare che non fosse particolarmente gradito al principe degli inferi.

La richiesta che il diavolo fece al regista

Di recente è stato infatti ritrovato un manoscritto a casa del grande registra Frank Capra da parte del figlio. Un testo che non è andato giù al mondo dello spettacolo che non vede per niente di buon occhio i valori della fede cristiana. Tanto da decretare la fine della carriera del regista.

In questo, Capra raccontava un fatto incredibile, e che non andava affatto giù a molti. Spiegava infatti di avere parlato una notte, all’interno della sua casa, nientemeno che con il diavolo. Che gli fece una richiesta ben precisa. Quella di scrivere dei  “film senza valori”.

Il giornalista cattolico Matt Archbold, che conosce bene l’opera del regista, scrisse che Capra “ha dovuto resistere alla tentazione del diavolo di diluire la forte vena di moralità che attraversava i suoi film”.

Il film che non andò giù a Hollywood

C’era ad esempio un film in particolare, intitolato “L’eterna illusione”, che rappresentava una vera e propria occasione per annunciare il Vangelo di Dio, e la Sua Parola di amore per l’umanità e per ogni prossimo. “La forza più potente nella vita delle persone”, spiega.

Il regista aveva qualche difficoltà a vivere fino in fondo la fede in Dio. Solamente a un certo punto della sua vita accadde che un suo amico scienziato pronunciò delle parole che gli cambiarono letteralmente la vita.

“Un amico scienziato cristiano gli ha detto qualcosa che ha cambiato la sua vita”, racconta lo scrittore, nella parole riportate da Il Timone. “I talenti che ha, signor Capra, non sono suoi, non li ha acquisiti da solo. Dio gli ha dato quei talenti; sono i suoi doni per te, da usare per il loro scopo”.

Le parole che sconvolsero per sempre la vita del regista

Fu il giorno in cui il regista capì l’importanza dei valori annunciati dal Signore nella vita di ciascuno, e grazie a quelle poche parole Capra cominciò a rivalutare la sua fede. Al punto da iniziare a prenderla sul serio.

“I miei film dovrebbero consentire a tutti gli uomini, donne e bambini, di sapere che Dio li ama, che io li amo e che la pace e la salvezza diventeranno realtà solo quando tutti impareranno ad amarsi l’un l’altro”, scrisse il regista successivamente.

Il vero senso della vita contenuto nelle sue opere si era palesato di fronte ai suoi occhi, cambiandogli completamente la prospettiva. E permettendogli di portare avanti un pensiero ben più profondo di quanto viene richiesto, purtroppo, dal mondo dello show business.

Tutto questo emerge ad esempio dalla sua autobiografia del 1971, in cui Capra scrisse che il cinema deve offrire all’umanità rappresentazioni ben diverse da quelle che solitamente vengono offerte. “L’uomo è essenzialmente buono, un atomo vivente di divinità; che la compassione per gli altri, amici o nemici, è la più nobile di tutte le virtù. Bisogna fare film per dire queste cose, per contrastare la violenza e la meschinità, per guadagnare tempo per smobilitare l’odio”, scriveva.

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