Sulla mia cartella clinica è scritto “paziente resuscitato”

Mi chiamo Mauro, mi sono avvicinato a Dio nel novembre del 2012.
La prima della mia famiglia a partecipare ad una riunione domenicale nella chiesa evangelica é stata mia moglie Luana con mia figlia Marta di 9 anni. Io quella domenica preferì non seguirle per…diffidenza ed indifferenza.

Tornate a casa mi raccontarono entusiaste di un modo spontaneo e naturale di pregare il Signore, ma io continuai con la mia indifferenza e il mio disinteresse. Iniziavo tuttavia a vedere in loro più serenità e più positività nell’affrontare le piccole difficoltà quotidiane, così la domenica successiva decisi di presenziare alla riunione.

Devo dire che il primo impatto fu per me scioccante, appena giunto in chiesa fui accolto a braccia aperte da tanti fratelli che mi salutavano come se ci conoscessimo da una vita. Mi sentì fuori luogo, io con un passato da credente molto poco praticante ero abituato al massimo ad una stretta di mano su comando del ministro di culto, ma nulla di così spontaneo nel pregare il Signore.
Il risultato fu che la domenica successiva non volli più partecipare al culto, andarono mia moglie con le bambine.

L’atmosfera famigliare stava comunque cambiando. Mi trovavo, rincasando dal lavoro, una moglie sempre sorridente e solare, acconsentì a pregare ringraziando e lodando il Signore prima dei pasti (non ci trovavo nulla di male). Una sera ascoltai le preghiere che mia moglie e le bambine facevano prima di addormentarsi e sentì mia figlia Marta dire: ti prego, Signore, entra nel cuore del mio papà.

Quella frase detta da mia figlia, fece breccia nel mio cuore. La domenica desiderai partecipare al culto apprezzando tutto quanto mi ero perso per diffidenza nel primo. Da quel momento non volli più mancare ad un culto, le ore di preghiera e di predicazione della parola del Signore volavano via senza neanche accorgermi e per me che ero abituato a cercare la funzione più breve possibile, era veramente una sensazione particolare, speciale, mai provata.

Tuttavia avevo dei dubbi a riguardo della correttezza di quello che stavo facendo, e da credente “tradizionale” ho iniziato a domandarmi: “Ma la teoria dell’evoluzione?” “Ma la Madonna ed i Santi?” ma ancor di più, “Dio esiste?” Tante risposte le ho trovate nella Bibbia di famiglia, ma il desiderio di trovare un riscontro sull’esistenza del Signore non mi abbandonava.
Così iniziai a pregare il Signore che mi desse un segno inequivocabile della sua esistenza.

Ben presto i miei dubbi passarono in secondo piano in quanto mi resi conto di essermi innamorato del Signore, nulla più mi scalfiva, nulla più mi innervosiva, ero sempre sorridente ed in pace con il mondo.
Tale cambiamento fu anche notato da alcuni colleghi che mi chiesero cosa mi fosse successo ed io risposi che avevo conosciuto il nostro Signore. Il Signore era entrato nel mio cuore e nella mia famiglia. Così, più che mai convinto, solo dopo 4 mesi chiesi al pastore di battezzarmi in acqua ricevendo il suo assenso. Ma…il nostro Signore è un Dio buono, giusto,onnipotente, onnipresente e perfetto e non dimentica mai le preghiere che gli vengono rivolte.

Il 20 di febbraio, durante una pausa pranzo, mi trovavo in fila per acquistare un panino in un centro commerciale quando fui colto da un arresto cardiaco. Quando arrivarono i soccorsi, il mio cuore era ormai fermo da 25 minuti.

Gli operatori del 118 mi defibrillarono, il cuore ripartì ma ero in coma profondo. In ospedale i medici non diedero speranze a mia moglie. Era già un miracolo che il cuore fosse ripartito dopo così tanto tempo ma i danni al cervello erano enormi.

Trascorsero quattro giorni ed i medici, valutata la mia condizione generale, comunicarono a mia moglie il “verdetto finale” : suo marito è in coma, non si risveglierà, ma anche se ciò accadesse, rimarrebbe… un vegetale.

Era sabato 23 febbraio 2013 e il lunedì i medici avrebbero dichiarato la mia morte celebrale.
Ma il Signore è grande!
Il Signore Gesù è sempre stato al mio fianco e vicino alla mia famiglia.

La mattina di domenica 24 febbraio mia moglie Luana ricevette una telefonata dall’ospedale, l’infermiera, stranamente euforica le disse “ è successa una cosa bella, corra qui!”
Quella mattina il nostro Signore Gesù fece un miracolo grandioso!! Mi ha fatto risvegliare, senza deficit di nessun tipo. Non feci nessun tipo di riabilitazione.

In ospedale mi chiamarono e mi chiamano “il miracolato”. Sulla mia cartella clinica c’è scritto “paziente resuscitato”.

Gloria a Dio!!!!
Mauro B.

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