Finalmente un giornalista che tratta un bambino in grembo come un essere umano

La storia, purtroppo, nasce da un evento tragico che non vorremmo mai raccontare. Stiamo parlando del crollo di numerose palazzine a Ravanusa, in Sicilia, a causa di una fuga di gas, che ha provocato finora almeno sette morti.

Sette, anzi. Otto. A specificare questo dettaglio è stato il giornalista di Rai 2 Milo Infante, in apertura della trasmissione “Ore 14” di lunedì 13 dicembre. «Anche se per la legge italiana un bimbo in grembo, che sta per nascere, non è un soggetto giuridico – spiega il conduttore – credo sia giusto parlare di otto morti perché il cuore di ognuno di noi pensa a questo bambino», che doveva nascere domani, con un parto cesareo programmato all’ospedale San Giovanni Di Dio di Agrigento, dove la mamma Selene – anche lei, con il marito Giuseppe Carmina, morti nell’esplosione – era infermiera.

La tragedia di Ravanusa e del piccolo Samuele, così si sarebbe dovuto chiamare il piccolo, ha scocco tutti e in particolare il conduttore Milo Infante, che lo ha ripetuto più volte nel corso della trasmissione e ha invitato anche gli ospiti in studio a fare altrettanto. A ricordare gli otto, non sette, morti di questa tragedia.

Un messaggio potentissimo quello di Infante, soprattutto perché all’interno della Rete pubblica. Un messaggio dal grande impatto mediatico e che, crediamo, abbia reso un grande servizio a favore della vita e della famiglia, oltre che dato una giusta dignità al piccolo Samuele e alla sua famiglia scomparsa.

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