di Agostino masdea – “Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi…” Giovanni 8:32
Vi è capitato di sentirvi intrappolati, prigionieri di qualcosa o di una situazione particolare? Si può essere prigionieri in tanti modi. Una malattia, un desiderio, una dipendenza, una paura, un’eccessiva timidezza e tante altre cose simili. In senso generale, ma anche specificamente in senso spirituale, per “prigione” si vuole intendere qualcosa che limita la nostra libertà, che ci condiziona e ci impedisce di vivere la nostra vita come vorremmo.
La libertà è un bene prezioso. Noi tutti, però, eravamo un giorno prigionieri, schiavi del peccato. Così come lo sono ancora tutti coloro che non hanno ricevuto Cristo nella loro vita e la libertà che Egli porta. Egli stesso ha dichiarato: “Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete veramente liberi”. Giovanni 8.36
C’è un termine in una profezia del profeta Michea che identifica il Messia come “Colui che va avanti, che abbatte gli ostacoli e apre la strada!”. Gesù Cristo, quindi “apre una breccia”, abbatte il muro di separazione tra l’uomo e Dio, spezza le catene del peccato e rende pienamente liberi.
È una grande consolazione, ed è motivo di grande gioia sapere che Cristo cammina davanti a noi per spianare la via, aiutarci a percorrere il sentiero verso il cielo, vegliare sulla nostra incolumità, e vincere per noi quello che sarà l’ultimo ostacolo, l’ultimo nemico: la morte.
Quando Egli è morto sulla croce, con l’ultimo respiro gridò: “Tutto è compiuto!” E in quel preciso momento la cortina, il velo che divideva nel tempio il luogo santo dal luogo santissimo, si fendé in due. Era il segnale che da allora tutti coloro che credono nel Figlio di Dio possono entrare nel luogo santissimo, e avere, come assicura lo scrittore della lettera agli Ebrei, “la libertà di entrare nel santuario, in virtù del sangue di Gesù”. Ebrei 10:19
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