L’arcivescovo della chiesa anglicana di Canterbury ha recentemente parlato dei doni dello Spirito Santo, dicendo che parlare in lingue è una “parte della routine della disciplina spirituale.” Charles Moore scrive di un’intervista condotta con l’arcivescovo Justin Welby in un articolo del Telegraph.“Dal momento che egli è un evangelico”, scrive Moore, “gli chiedo se può parlare ‘in lingue’ – il’ dono spirituale ‘riportato nel Nuovo Testamento. “Oh, sì”, risponde, quasi come se gli fosse stato chiesto se gioca a tennis, “E’ solo una parte di routine della disciplina spirituale, si sceglie di parlare, e si parla una lingua che non si conosce. Succede normalmente .”
Welby ha anche parlato della sua conversione spiegando che allora non si riteneva necessario per un vero cristiano di avere una esperienza di conversione personale.
“Vi è una varietà incredibile di modi in cui lo Spirito opera,” Welby ha spiegato a Moore. “Non importa come ci si arriva. E molto più importante dove sei “.
Durante la sua permanenza a New Court al Trinity College, Welby ha detto che stava pregando con un amico cristiano il 12 ottobre 1975, quando ha improvvisamente sentito “una chiara sensazione di cambiamento, una presenza che non c’era mai stata prima nella mia vita. Ho detto al mio amico, ‘Per favore, non dire a nessuno di questo’, perché ero disperatamente imbarazzato che questo fosse successo a me, come se avessi preso il morbillo. “
L’arcivescovo ha anche aggiunto che sebbene vi siano stati lunghi periodi in cui “non ha avvertito alcuna presenza”, non sia mai tornato sulla sua decisione di seguire Cristo. Questa non è questa l’opera sua, precisa. “E ‘la grazia. La grazia è una realtà; le sensazioni sono effimere “.
Figlio di un padre alcolizzato, Welby era un adolescente estremamente solitario. Ma racconta che anche se in quel temo si sentiva in modo orribile, “Adesso mi sento estremamente prezioso. Dio non spreca niente. “
Da Buonanotizia.org
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