DDL Zan: Lettera di Gennaro Chiocca

Abbiamo il piacere di pubblicare la lettera aperta del Pastore Gennaro Chiocca presidente dell’ Associazione Beth-Shalom APS indirizzata al Presidente del Consiglio in merito al DDL Zan.

“Daniele prese in cuor suo la decisione di non contaminarsi con i cibi del re e con il vino che il re beveva; e chiese al capo degli eunuchi di non obbligarlo a contaminarsi” Daniele 1:8

L’associazione Beth-Shalom APS, riconosciuta e iscritta alla Seconda Sezione del Registro di enti ed associazioni che svolgono programmi di assistenza e protezione sociale disciplinati dall’articolo 18 del Testo Unico sull’Immigrazione (D. Lgs. del 25/7/1998 n°286) con decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ente no-profit che collabora col Ministero della Giustizia per il reinserimento sociale di detenuti ed exdetenuti, trasmette la propria posizione contraria in merito all’approvazione del “DDL ZAN”.

Numerose persone transgender, fin dal 2014, si sono messe in contatto con la nostra Associazione per essere soccorse. Le abbiamo incontrate in strada e ci hanno chiesto aiuto per uscire dal dramma della schiavitù sessuale. Ci hanno raggiunto telefonicamente esternando desideri suicidi dopo il cambio di sesso, chiedendoci un supporto spirituale dopo essersi ritrovate in un corpo che non hanno più identificato come il proprio.

Diverse persone omosessuali rifiutate dalle loro famiglie, anche al di fuori dei contesti di sfruttamento sessuale, sono stati accolti da noi anche in piena pandemia per sottrarli ai pericoli della strada. Ci hanno chiesto di poter essere accompagnati ai presidi sanitari per gravi problemi di salute e l’abbiamo sempre fatto non avendo mai operato distinzioni di genere, provenienza sociale, estrazione, cultura degli utenti beneficiari dei nostri servizi. Non abbiamo mai rifiutato di metterci del nostro (in quanto ente che si autofinanzia) per garantire ai soggetti che avevano un orientamento sessuale diverso di condurre una vita dignitosa, rispettosa e confortevole. Se fossimo stati omofobi, non avremmo investito sulle loro accoglienze (anche in emergenza) e sul coinvolgimento dei volontari a loro dedicati h24.

In tante occasioni ci siamo ritrovati davanti a soggetti vulnerabili e psicologicamente instabili per via dell’assunzione massiva di psicofarmaci e di cure ormonali necessarie per la trasformazione del proprio corpo. Non possiamo però non trasmettere che in tutti questi anni abbiamo visto vite profondamente cambiate dalla potenza reale, attuale e restauratrice del Vangelo: persone transgneder che hanno esternato un forte disadattamento, la voglia di morire per scelte affrettate effettuate in passato senza una chiara consapevolezza del dramma interiore che stavano vivendo, ci hanno chiesto di sostenerli nella ricerca di una profonda esperienza interiore spirituale che ha avuto i suoi risvolti anche nella loro esteriorità, come ci è stato poi raccontato e come poi abbiamo constatato coi nostri stessi occhi.

Noi continueremo ad attivarci per garantire percorsi di fuoriuscita dai drammi esistenziali, a garantire il diritto per tutti di “non prostituirsi”, desideriamo essere ancora un punto di riferimento per quanti verranno a cercarci per ritrovare se stessi al fine di mostrare loro concretamente la bellezza e la perfezione insite nell’identità naturale voluta dal Creatore. I nostri servizi continueranno ad essere gratuiti anche per coloro che non manifesteranno il desiderio del cambiamento, ci troveranno disponibili per un rifugio sicuro e per l’assistenza che non abbiamo mai negato. Ma sarà ancora nostra intenzione trasmettere, nella piena libertà di pensiero e di azione, che in questi anni abbiamo visto individui rinascere, recuperare volontariamente il proprio orientamento sessuale naturale, innalzare il dono meraviglioso della vita dopo aver minacciato di farla finita a seguito di un ennesimo intervento chirurgico che non aveva risolto il profondo vuoto interiore che li aveva spinti a sondare un percorso alternativo.

Come Cristiani ribadiamo anche la difesa dei diritti dell’infanzia, un tema così tanto caro all’ente scrivente dato che si attiva quotidianamente per la presa in carico di minori con gravi problematiche (vittime di violenze sessuali, figli di donne vittime della tratta a scopo sessuale, spose bambine, bambini vittime di maltrattamenti domestici…). Come Associazione missionaria ci identifichiamo pienamente nella famiglia come ideazione divina alla base della vita civile e sociale. Secondo la nostra Costituzione italiana, è dovere e diritto dei genitori occuparsi dell’educazione dei figli. Con questo disegno di legge temiamo che l’educazione dei nostri bambini (compresi quelli che assistiamo) possa essere demandata a modelli educativi imposti da istituzioni che non terranno più conto dell’istruzione familiare cristiana, che gli stessi saranno poi omologati a principi che in nome della propria libertà soffocheranno quella altrui. Noi che operiamo quotidianamente nel contrasto ai vari tipi di tratta, ci stupiamo che una legge possa incentivare nuove strumentalizzazioni delle persone nei loro inviolabili diritti (es. uteri in affitto…).

Con questa lettera intendiamo trasmettere la nostra disapprovazione in quanto come Associazione non abbiamo mai rifiutato un aiuto concreto a chi abbia manifestato un reale bisogno di assistenza e di protezione. Ci opponiamo a qualunque forma di violenza, sia fisica che psicologica. L’abbiamo sempre sostenuto con fatti concreti. Per questo motivo, sulla base delle testimonianze di vita che sono emerse nello svolgimento delle nostre attività, non approviamo il “DDL ZAN” e chiediamo di esercitare il nostro mandato nell’ambito missionario predicando il Vangelo in piena libertà, la cui validità è e continuerà ad essere, al di là delle leggi umane, “per la salvezza di chiunque crede” (Romani 1:16).

Pastore Gennaro Chiocca

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