Confermata la condanna a due anni e mezzo all’oppositore di Putin, che si professa cristiano. “C’è un libro dove sta scritto che cosa bisogna fare, e io cerco di attenermi a esso”. La forza della verità. Le autorità russe sfruttano i veterani per scopi politici. Rischio di nuovi procedimenti per l’attivista.
Mosca (AsiaNews) – Il tribunale Babushkinskij ha confermato in appello la condanna a due anni e mezzo di colonia penale per Aleksej Naval’nyj nel caso Yves Rocher. La sentenza, pronunciata il 20 febbraio, prevede uno sconto di pena di un mese e mezzo. Il noto oppositore del presidente Vladimir Putin è stato condannato per non aver rispettato i termini della libertà vigilata nel periodo trascorso in Germania dopo il suo avvelenamento. Per aver offeso la dignità di Ignat Artemenko, un veterano di guerra, Naval’nyj dovrà pagare anche una multa di circa 11mila euro.
Al rivale di Putin, costretto ad ascoltare le sentenze in manette, è stata concessa la parola in entrambi i procedimenti: i due interventi hanno assunto un tono accusatorio solenne, quasi da profeta biblico.
Prima Naval’nyj ha accusato Putin e i giudici di “usare il sistema giudiziario come dei prestigiatori”, rigirandolo da tutte le parti e farne quello che vogliono: “Le vostre bravate non le vedo solo io, ma tutte le persone normali che ci guardano”.
Usando rimandi evangelici, il blogger ha citato messaggi giunti a lui di recente: “Mi scrivono di resistere, di non arrendermi”. Un interlocutore gli ha chiesto: “Che cosa sopporti a fare? Tu nelle interviste hai detto di credere in Dio, e Lui ha detto ‘beati gli affamati e gli assetati di giustizia, perché saranno saziati’. Quindi per te va tutto bene”. Riflettendo su queste parole, Naval’nyj rivela di aver pensato: “Ha ragione. In questo momento così difficile sono soddisfatto perché ho fatto quello che è scritto, non ho tradito il comandamento”.
Naval’nyj ha affermato di essere un credente. “Ciò – egli ha detto – suscita continui risolini tra le persone del mio Fondo per la lotta alla corruzione, ma questo mi semplifica la vita, perché c’è un libro dove sta scritto che cosa bisogna fare, e io cerco di attenermi a esso”.
Citando le sprezzanti parole di Putin (“a chi serve quest’uomo?”), l’attivista ha fatto notare che “per l’uomo contemporaneo questo comandamento suona molto strano e ampolloso. Coloro che lo citano sembrano dei pazzi, delle strane persone che stanno in cella e cercano di consolarsi nella loro solitudine. Uomini che non servono a nessuno”.
Secondo Naval’nyj, “il potere fa di tutto perché questi individui si sentano soli. Prima spaventandoli, poi dimostrando loro che le persone normali e adeguate non si occupano di sciocchezze come i comandamenti”. Oltre al Vangelo, da buon comunicatore, l’oppositore ha citato la saga di “Harry Potter”, paragonando Putin al malvagio Lord Voldemort, che “chiuso nel suo castello, vuole soltanto che tu ti senta solo. E allora io penso che la frase sugli assetati di giustizia, così esotica, è invece l’idea politica più importante che abbiamo oggi in Russia”.
Naval’nyj ha insistito sul fatto che “la vera forza sta nella verità, e vincerà colui che sta dalla parte di essa”. Egli ha presentato poi il suo programma politico, di cui verità e giustizia sono soltanto i presupposti: “Molti hanno paura della rivoluzione, ma pensate come sarebbe bello vivere senza menzogna e nella libertà. Io vorrei una Russia che sia non soltanto libera, ma anche felice”.
Prendendo la parola anche al secondo processo, Naval’nyj ha ribaltato le accuse di offesa ad Artemenko, affermando che le autorità russe sfruttano i veterani per scopi politici, senza difendere in realtà i loro diritti e assicurare loro un dignitoso livello di assistenza. Al contrario, egli spiega, i leader del Paese “rubano le loro pensioni, i loro soldi e quelli dei cittadini per costruirsi dimore principesche. Voi con questo processo, il cui scopo è evidente, avete umiliato e offeso i veterani più di chiunque altro”.
L’attivista ha concluso il suo intervento dicendo: “Per questo voi brucerete all’inferno. E siccome siete ancora giovani, io spero che ne risponderete di fronte a un vero tribunale umano”. Per Naval’nyj, i giudici riusciranno a ingannare una parte del pubblico televisivo, ma egli è sicuro che tale piano non funzionerà: “Una quantità enorme di persone segue questo processo, ed è disgustata e amareggiata, perché non si può prendere in giro i veterani, i pensionati e tutti i cittadini. La giustizia alla fine vincerà, e ognuno dovrà rispondere delle sue azioni”.
Come conseguenza dei due discorsi, la giudice Vera Akimova – che presiedeva al giudizio sul veterano – ha chiesto al Comitato investigativo federale di indagare il condannato per “offese ai partecipanti al processo”. Ciò potrebbe portare a ulteriori procedimenti giudiziari e nuove condanne, fino a sei mesi ulteriori di reclusione.
Sostieni la redazione di Notizie Cristiane con una donazione, clicca qui