La produzione del cioccolato spesso può nascondere una verità molto dolorosa. Le multinazionali del cioccolato si basano ancora sullo sfruttamento del lavoro minorile per arricchirsi.
Al giorno d’oggi i bambini vengono ancora trattati come schiavi e costretti a lavorare in pessime condizioni. Lo scorso settembre è stata intentata una causa contro alcune aziende – tra cui troviamo nomi molto noti come quelli di Marse Nestlé – che per la produzione di cioccolato finanziano il lavoro degli schiavi bambini in Africa Occidentale, da dove provengono due terzi delle fave di cacao utilizzate nel mondo.
Le cause contro le aziende sono state intentate da Hagens Berman Sobol Shapiro e sostengono che i giganti del cioccolato tendono senza problemi a chiudere un occhio di fronte alle violazioni dei diritti umani da parte dei fornitori di cacao in Africa Occidentale. Queste aziende ingannano i consumatori perché si presentano come socialmente ed eticamente responsabili quando invece sanno bene che la coltivazione e la raccolta del cacao avviene in condizioni disumane.
Qui video:
Secondo uno studio della Tulane University citato nella denuncia alle grandi aziende del cioccolato, in Costa d’Avorio più di 4000 bambini sono costretti al lavoro forzato per la produzione di cacao. Alcuni bambini vengono venduti dai genitori disperati a causa della povertà ai trafficanti mentre altri vengono rapiti. I trafficanti di schiavi a propria volta vendono i bambini ai proprietari delle piantagioni di cacao.
I bambini sono costretti a vivere in luoghi isolati, vengono minacciati con percosse, di notte restano rinchiusi in modo che non scappino e sono costretti a lavorare per lunghe ore, anche quando sono malati, secondo le denunce mosse alle aziende. I bambini trasportano sacchi così grandi e pesanti per loro da andare incontro a gravi danni fisici. L’età degli schiavi varia dagli 11 ai 16 anni ma ci possono essere anche bambini di età inferiore ai 10 anni.
Per sensibilizzare i consumatori, US Uncut ha pubblicato una lista delle aziende che sfruttano i bambini per la produzione di cacao e cioccolato in modo che i cittadini attenti a questo tema possano evitare di acquistare i loro prodotti.
1) Hershey
2) Mars
3) Nestlé
4) ADM Cocoa
5) Guittard Chocolate Company
6) Godiva
7) Fowler’s Chocolate
8) Kraft
9) See’s Candies
Già nel 2001 negli Stati Uniti l’FDA aveva richiesto di etichettare come“slave free” il cioccolato prodotto senza lo sfruttamento del lavoro minorile, ma le multinazionali si sono opposte e hanno rimandato l’obbligo di etichettatura almeno fino al 2020.
Purtroppo nel frattempo tra il 2009 e il 2014 il numero dei bambini che lavorano nel settore del cacao è aumentato del 51%.
US Uncut ha pubblicato anche una lista delle aziende del cioccolato che hanno deciso di evitare lo sfruttamento del lavoro minorile.
1) Clif Bar
2) Green and Black’s
3) Koppers Chocolate
4) L.A. Burdick Chocolates
5) Denman Island Chocolate
6) Gardners Candie
7) Montezuma’s Chocolates
8) Newman’s Own Organics
9) Kailua Candy Company
10) Omanhene Cocoa Bean Company
11) Rapunzel Pure Organics
12) The Endangered Species Chocolate Company
13) Cloud Nine
Qualche tempo fa vi avevamo già parlato di questo argomento proprio con riferimento alle multinazionali del cioccolato e allo sfruttamento del lavoro minorile per ottenere il cacao. A distanza di oltre tre anni purtroppo la situazione non sembra migliorata. La produzione di cioccolato continua a calpestare i diritti dei bambini e i diritti delle donne.
Cosa possiamo fare noi?
Possiamo evitare di acquistare il cioccolato delle aziende che sfruttano il lavoro minorile basandosi su un sistema inaccettabile per la coltivazione e la produzione del cacao e possiamo scegliere cacao e cioccolato che offrano garanzie di rispetto dei lavoratori, con riferimento ai prodotti del commercio equo e solidale.
Da: Laveritadininconaco.altervista.org/
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