Crescendo, ricordo che i miei genitori erano sempre soliti ricordarmi: “Se non puoi dire niente di gentile, allora non dire niente”.
Questo consiglio mi è servito per tutta la mia vita, in modo particolare durante il ministero. Non posso neanche contare il numero di volte in cui ho dovuto fermarmi dal dire qualcosa di poco gentile o sconsiderato a qualcuno che mi aveva criticato.
Ricordo una volta in cui predicai come ospite in una chiesa (ero uno studente di vent’anni della scuola biblica) e un anziano mi si avvicinò per parlarmi e dirmi: “Hai finito una frase con una preposizione. Questo è sbagliato grammaticalmente”… e poi andò via.
Nessun “Bravo, hai fatto buon lavoro” o un “Grazie per il sermone, pastore!” o “Grazie per averci fatto riflettere su Cristo”. Solo un rimprovero per aver terminato una frase nel modo sbagliato.
Che Dio ti benedica, fratello! Questo è proprio quello di cui un giovane pastore ha bisogno: un anziano pignolo e brontolone che lo corregge sulle preposizioni. Avevo bisogno di un incoraggiamento, non di una lezione di grammatica.
O se penso alla volta in cui un genitore mi sgridò per aver mostrato un video tratto da un cartone durante una riunione dei giovani. A quanto pare i personaggi erano un cattivo esempio e quindi non avrei dovuto mostrare un video di un cartone con personaggi poco istruttivi.
Ci fu una volta in cui un ragazzo cercò d’iniziare un dibattito teologico con me prima ancora che potessi scendere gli scalini del pulpito.
E una volta in cui una nonnina era arrabbiata con me perché sosteneva che avevo lasciato sua nipote nel parcheggio del supermercato. Certo, avrebbe potuto essere una buona ragione per arrabbiarsi se solo avessi davvero lasciato sua nipote nel parcheggio del supermercato! Non l’avevo fatto, anche se sua nonna sostiene che io l’abbia fatto…
Insomma, avete capito. Mi sono dovuto mordere la lingua parecchie volte.
La verità è che tutti noi nei nostri ministeri dobbiamo stare sempre attenti a ciò che diciamo perché le nostre lingue sono capaci di fare cose terribili.
Ecco perché Giacomo dice:
Così anche la lingua è un piccolo membro, eppure si vanta di grandi cose. Osservate: un piccolo fuoco può incendiare una grande foresta! Anche la lingua è un fuoco, è il mondo dell’iniquità. Posta com’è fra le nostre membra, contamina tutto il corpo e, infiammata dalla geenna, dà fuoco al ciclo della vita. Ogni specie di bestie, uccelli, rettili e animali marini si può domare, ed è stata domata dalla razza umana; ma la lingua, nessun uomo la può domare; è un male continuo, è piena di veleno mortale. Con essa benediciamo il Signore e Padre; e con essa malediciamo gli uomini che sono fatti a somiglianza di Dio. Dalla medesima bocca escono benedizioni e maledizioni. Fratelli miei, non dev’essere così. La sorgente getta forse dalla medesima apertura il dolce e l’amaro? Può forse, fratelli miei, un fico produrre olive, o una vite fichi? Neppure una sorgente salata può dare acqua dolce. (Giacomo 3:5-12)
Secondo Giacomo, le nostre lingue sono attizzatoi e bestie selvagge. Sono veramente pericolose, per questo dovremmo cercare di essere maturi ed evitare di essere pietra d’inciampo per gli altri con le nostre parole.
Questa è una sfida costante perché avere un ministero è sinonimo di avere sempre gente intorno a te. Queste persone diranno cose assurde, faranno commenti offensivi, diranno semplicemente cose non vere, manderanno email che feriscono, lasceranno messaggi odiosi nella segreteria e manderanno sms scoraggianti.
Quindi la cosa importante è che avrai un sacco di opportunità per esercitare il tuo autocontrollo e tenere a freno la lingua.
Ecco quindi qualche utile consiglio su come addomesticare la tua lingua quando le persone criticano te, la tua famiglia o il tuo ministero.
1. Ascolta attentamente
Uno dei primi passi da fare per tenere a freno la tua lingua è imparare ad ascoltare. Giacomo disse: “Perciò, fratelli miei carissimi, sia ogni uomo pronto ad ascoltare, lento a parlare e lento all’ira” (Giacomo 1;19).
Abbiamo bisogno di imparare ad ascoltare prima di rispondere a una domanda, o prima di rispondere a una critica. “Chi risponde prima di avere ascoltato, mostra la sua follia, e rimane confuso” (Proverbi 18:13). Ascolta attentamente le domande, le critiche e le obiezioni degli altri. Potrebbero essere sbagliate… oppure no. Invece di virare subito sulla modalità DIFESA, ascoltale prima di rispondere.
2. Non rispondere troppo velocemente
Penso che la velocità di una risposta sia direttamente proporzionale alla stupidità della stessa. Ecco perché Giacomo disse “lenti a parlare” (Giacomo 1:19). Più velocemente rispondiamo, più probabile sarà che diciamo qualcosa di cui ci pentiremo. Se ricevi un’email di critica, prenditi del tempo per calmarti e per pregare riguardo alla situazione.
Ho odiato la mia tastiera troppe volte per aver mandato una risposta troppo in fretta, ma grazie a Dio ho imparato a trattenermi dal mandare risposte d’istinto. Se è un messaggio in segreteria, aspetta a richiamare. Se è un sms, ignoralo per un po’.
Prenditi del tempo per sbollire e pensare alla risposta giusta da dare. Sarai grato di averlo fatto!
3. Sii cortese
“Fa che le tue parole siano dolci, perché forse un giorno te le dovrai rimangiare”. Anche se l’altra persona si sta chiaramente sbagliando, tu parla sempre con cortesia e gentilezza. Non possiamo controllare cosa dicono le altre persone, ma possiamo definitivamente controllare quello che noi diciamo e come rispondiamo.
4. Mantieni la calma
A volte la nostra voce si alza, insieme alla nostra pressione sanguigna. Ci arrabbiamo o restiamo feriti e la nostra voce inizia ad alzarsi di tono sempre di più. Il nostro orgoglio è ferito e il nostro temperamento inizia a scoppiettare. Non lasciare che il tuo orgoglio e le emozioni abbiano la meglio su di te.
Calmati e parla con pacatezza.
5. Evita il sarcasmo
Sì, questa può essere dura! Sentiamo una lamentela o una critica o un’obiezione e la tentazione è di zittire l’altra persona con un commento pronto. Di metterli al loro posto con una risposta sarcastica. Evita questa tentazione! Probabilmente il sarcasmo ferirà i loro sentimenti, ma ti farà apparire insensibile e insicuro.
6. Parla col diretto interessato di persona
Col rischio di sembrare un dinosauro, voglio incoraggiarvi ad evitare assolutamente dal rispondere alle critiche, lamentele e sfide via email o attraverso messaggi al cellulare.
Può essere dura determinare le vere intenzioni ed emozioni via email o sms ed è facile che il tuo tono e le tue intenzioni siano mal comprese. Quindi – ti consiglio vivamente – siediti con la persona interessata e iniziate una conversazione faccia a faccia.
7. Parla col diretto interessato in privato
Se qualcuno ha bisogno di essere corretto o confrontarsi con te, fallo in privato.
Non esplodere dal pulpito o davanti ad altri. Fissa un incontro e discuti della situazione lontano da occhi e orecchie indiscrete che non hanno bisogno di sapere cosa sta succedendo.
Certo, potrei dire tantissime altre cose a riguardo, ma spero che questi consigli possano essere di aiuto nell’affrontare messaggi difficili e parole scoraggianti. Gestire bene le critiche è un modo per riflettere la grazia di Dio nel nostro ministero e mostrare agli altri la pazienza che il Signore ha mostrato a noi.
(Traduzione a cura di Gloria Leccese)
di Jared Bumpers | Coramdeo.it
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