La celebrazione della Giornata Mondiale Umanitaria è un’occasione per ricordare coloro che ogni giorno aiutano milioni persone in tutto il mondo, affrontando pericoli e avversità, animati da un grande spirito di solidarietà.
La Giornata è stata scelta dall’Assemblea Generale nel 2009 con la Risoluzione A/RES/63/139 in ricordo dell’anniversario del bombardamento della sede delle Nazioni Unite a Baghdad nel 2003 in cui persero la vita 22 persone. È un’occasione, quindi, per celebrare gli operatori umanitari in servizio in tutto il mondo ma anche coloro che hanno perso la vita aiutando le persone più povere, emarginate e vulnerabili dando un segnale tangibile che ogni circostanza,anche la più macabra può cambiare.
Oggi, il mondo sta assistendo alla più grave crisi umanitaria dopo la seconda guerra mondiale.
È innanzi una crisi di valori, di virtù ciò che ci sta attanagliando.
Possiamo però e dobbiamo farvi carico tutti per migliorare il mondo e il tessuto sociale in cui stiamo vivendo. Non saranno cariche istituzionali o politiche che lo faranno, ogni uomo/donna, come dono del cielo, ha in se la capacità di cambiare le situazioni distorte.
Alcuni cambiamenti sono vere e proprie trasformazioni – nella nostra filosofia del diritto; nei nostri costumi sessuali; nella nostra demografia; nella filosofia educativa; nell’economia e nell’ utilizzo della tecnologia.
Il mio messaggio in veste di Ambasciatore di Pace e Sviluppo UPF oggi è quello di ripercorrere gli antichi sentieri, di rialzare le antiche mure, di ritornare con il cuore a guardare il cielo, fonte di ogni bene, di instaurare legami di amore. Non è mai troppo tardi, e per farlo, non bisogna andare lontano, basta iniziare dalle nostre stesse famiglie, nei contesti in cui operiamo, nei luoghi in cui abitiamo.
Avvolte comprensibilmente è davvero troppo faticoso amare intensamente per tutta la vita una persona; troppo faticoso rimanere onesti in un mondo che va avanti solo a gomitate; troppo faticoso lavorare sulla propria libertà quando il nostro corpo o magari le nostre emozioni dicono esattamente il contrario, ma la vita è un continuo crescere verso un orizzonte che, in fondo al nostro cuore, sa già cos’è giusto o meno.
Lo dobbiamo a noi stessi, lo dobbiamo alle nuove generazioni, lo dobbiamo per la memoria dei nostri avi che hanno combattuto per tracciare una libertà ed una parità di diritti in tutto il mondo.
Siamo nati per lasciare un impronta in questo preciso frangente della storia.
Sappiamo di essere nati con uno scopo elevato, siamone testimoni di un Vangelo vivo che cambia e trasforma ogni esistenza.
Vincenzo Lipari | Notiziecristiane.com
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